Aggressività: tra gioco e caccia
Il caso: Una gatta continua a portare topini in casa, con i quali gioca per poi ucciderli. Cosa fare per evitare queste barbarie?
La "cultura umana" non si rispecchia sempre nella "cultura animale": ciò che fa questo gatto è etologicamente corretto e lo interpretiamo in modo errato. L'etologo Mainardi sul suo libro L'etologia Caso per Caso descrive proprio la sequenza comportamentale di una gatta che insegna ai propri piccoli come cacciare i topi. Quello che si considera un grosso problema, in realtà, dimostra lo stato di grande benessere della gatta che esplica tutte le sue azioni comportamentali tipiche della sua specie e ne fa partecipe il proprio proprietario. Il consiglio è quello di non assistere alle scene di caccia, se si trovano troppo raccapriccianti, e di imparare a pensare con la "mente di gatto". Inoltre, i gatti che vivono nelle nostre case tendono a giocare troppo con le nostre mani o le nostre gambe. A lungo andare, all'improvviso sferrano uno dei loro attacchi spaventandoci di conseguenza. Un grande rimedio, secondo la comportamentalista Costanza De Palma, è quello di imparare a giocare con i nostri mici attraverso un oggetto, ad esempio, una pallina legata ad un filo o anche un banale nastro. Ciò per evitare che il gioco, interpretato come predatorio, non ci procuri ferite né tantomeno faccia preoccupare i nostri ospiti. Quindi limitiamoci ad accarezzare il gatto quando lui stesso ce lo richiede e capire quando si è stancato di essere toccato. di Costanza De Palma della redazione di QZlife.it