La legge più inutile del mondo
Mattias Mainiero risponde a Omar Valentini
Gentilissimo Mainiero, in Italia non c'è un bipolarismo degno di questo nome. Non è allora meglio un sistema che preveda un'aggregazione post-elettorale tra partiti sulla base del programma? I partiti si presentano agli elettori. Questi conferiscono (attraverso il voto) maggiore o minor peso a ciascun programma. Sulla base dell'affinità di programma i partiti si aggregano in Parlamento per dar vita a una coalizione che sottoscrive un programma comune e resta ad esso vincolata attraverso la clausola che se l'aggregazione dovesse venir meno la parola deve tornare agli elettori. Quali sarebbero le controindicazioni a un sistema di questo tipo? Omar Valentini Salò (Brescia) Forse nessuna. O forse tutte le possibili e immaginabili controindicazioni. Perché la verità è che la legge elettorale è la legge più inutile del mondo. Può permetterci, con il ripristino delle preferenze, di scegliere direttamente i nostri rappresentanti (cosa auspicabile), può, teoricamente, rendere il sistema più stabile, per esempio attraverso il cosiddetto premio di maggioranza, e dunque può, sempre teoricamente, evitare il rischio di ribaltoni. Può fare tante cose. Tranne una: migliorare la classe politica. E se la classe politica (che si seleziona ma non si forma con il voto) è quella che è e che conosciamo, a volte impreparata, a volte superficiale, attenta al personale tornaconto e non al bene pubblico, in alcuni casi incline al malaffare, mi dice lei a cosa mai potrà servire anche la migliore delle leggi elettorali? Ci sono politici che con il proporzionale hanno dato il peggio di se stessi. Con il maggioritario non hanno fatto meglio. Durante la prima repubblica, forti di una manciata di voti, ricattavano i partiti maggiori strappando poltrone e potere. Con la cosiddetta seconda repubblica non hanno cambiato le cattive e pessime abitudini. E quando, non certo per opera e virtù della legge elettorale, sono caduti in disgrazia, si sono brillantemente piazzati altrove, sempre grazie alla politica. Lo sappiamo noi, lo sanno loro. Lo sa tutto il mondo. E cosa fanno oggi i partiti? Anzichè fare pulizia al loro interno e migliorarsi, discettano di sistemi elettorali. Chiedo scusa per il gioco di parole: anche questo è un sistema. Non per votare. Per prendere in giro gli italiani e continuare a riciclare all'infinito se stessi e le proprie magagne. [email protected]