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E questo sarebbe il governo dei tecnici?

Mattias Mainiero risponde a Alda De Carli

Mattias Mainiero
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Ma come, noi italiani tartassati fin nelle fondamenta, sulla prima casa che è un bene secondo me intoccabile e su molto altro, e agli immigrati rivedono la tassa di soggiorno? Questi sono consigli di Napolitano: se da governo tecnico volete diventare governo politico (lo sono già ma non vogliono che si dica) e quindi volete agevolare gli immigrati, allora bastava dare subito agli stessi immigrati la possibilità di votare. E voi rimarrete qui fino all'apocalisse. Alda De Carli Lazise (Varese) Non sono consigli di Napolitano. La verità è che i governi tecnici non esistono. Per meglio dire: esistono fino a quando c'è da sommare due più due, che tecnicamente parlando fa sempre quattro, politicamente parlando può fare anche cinque o sei. Quando però i tecnici mettono da parte il pallottoliere e intervengono per raddrizzare i conti, le cose si complicano perché gli interventi possibili sono tanti e perché ogni intervento ha sempre una sua rilevanza e una sua incidenza non solo numerica. E qui il governo tecnico, voglia o non voglia, diventa politico, anche suo malgrado. Con un'aggravante: quando il tecnico è a capo di un ministero economico, c'è sempre la foglia di fico dei numeri. Quando è al ministero della Giustizia o dell'Interno o della Cultura, le foglie cadono o non esistono affatto. E viene fuori che tutto è politica, perché i tecnici sono uomini e donne, individui, e qualsiasi individuo, anche il più apolitico di tutti, ha una sua visione della società, ha cose che gli piacciono e cose che non gli piacciono, fa azioni che ritiene giuste ed evita di fare azioni che ritiene scorrette. Nel caso specifico, ha deciso di andare incontro agli extracomunitari, di aiutarli. E così facendo ha abbracciato una certa visione del mondo assumendo posizioni che potremmo definire di sinistra. Beninteso: posizioni lecite, da alcune condivise e da altri no. Lecite ma discutibili, visto che se tutti tiriamo la cinghia forse è giusto che la tirino anche gli extracomunitari. Lecite, discutibili, non necessariamente condivisibili e, ripeto, di sinistra. Con altri tecnici orientati più verso il centro, altri ancora verso il centrodestra. Un guazzabuglio ideologico che, alla lunga, non può che diventare dannoso. A conferma del fatto che i tecnici, anche i più bravi, anche i meno politici, prima se ne vanno a casa e meglio è. [email protected]

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