Casta intoccabile: la colpa è anche nostra
Mattias Mainiero risponde a Vittorio Vida
Portare gli stipendi e i benefici dei parlamentari italiani alla media europea: non è che sia anche troppo? Le loro capacità, efficienza ed onestà sono nella media europea? Vittorio Vida Pordenone Bella lotta, caro Vida: media piuttosto bassa in Italia e anche in Europa. La britannica Nickki Sinclaire tempo fa ha smascherato i “furbastri dell'indennità”, una sessantina di eurodeputati (molti francesi e dell'Europa dell'Est) che il venerdì mattina arrivavano in Parlamento e subito dopo se ne tornavano a casa per il week end. Il tutto per poter riscuotere, senza lavorare, la cosiddetta indennità giornaliera. Lo spagnolo El Mundo ha titolato: «Prendi l'indennità e scappa». Gliene cito un'altra. Con voto bipartisan, gli eurodeputati si sono opposti al tentativo di farli volare in classe economica almeno per i percorsi di durata inferiore alle 4 ore: le loro parlamentari, e costose, terga necessitano di sedili all'altezza, anche per una sola oretta di volo. Noblesse oblige. In Italia obbliga un po' di più. Ma il punto non è solo questo. Il punto è, anche, che i signori parlamentari sono eletti da noi. E se noi li scegliamo in modo sbagliato, se ci facciano convincere dalle false promesse, se cadiamo nella rete delle bugie, se in cambio di qualche piccolo tornaconto personale ci turiamo il naso, se li premiamo e ripremiamo sapendo come si sono comportati e come presumibilmente si comporteranno in futuro, la colpa di ciò che accade è anche nostra. Rispondo alla sua domanda: se le capacità, l'efficienza e l'onestà dei parlamentari italiani non sono, come pare, nella media europea, mi sembra giusto ridurre loro gli stipendi e portarli non alla media ma al di sotto della media europea. Contemporaneamente, però, dovremmo decurtate anche gli stipendi degli italiani che li hanno votati, far pagare loro ancora un po' più di Ici, mandarli in pensione non quando sono anziani ma quando sono vecchi decrepiti. Lei ha ragione: i colpevoli dovrebbero pagare, ovviamente di tasca loro e non a spese della collettività. E il guaio è che in Italia, quando si vanno a individuare i colpevoli, si sa da dove si comincia e non si sa dove si va a finire. La qual cosa non è un tentativo per giustificare le malefatte dei parlamentari o aprire dibattiti sui sistemi democratici, la rappresentatività eccetera eccetera. Spunto di riflessione per votare meglio in futuro. [email protected] Caro Mainiero, il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia ha chiesto consigli. Eccone uno. Lo scorso giugno, il direttore generale della Rai ha affermato che l'evasione del canone è stimata in 740 milioni, di cui 600 milioni (pari al 27-28% dei cittadini) per il canone ordinario e 140 milioni (96% di alberghi, strutture ricettive, campeggi circoli e associazioni religiose) per il canone speciale. La mancanza di questo gettito comprometterebbe il bilancio dell'Ente e impedirebbe investimenti in innovazione ed altro. Anzichè procedere con assillanti lettere minatorie ai cittadini, che lasciano il tempo che trovano, sarebbe sufficiente accordarsi con l'azienda elettrica locale, affinchè addebiti a ciascun utente una pro-quota annuale, in occasione dell'emissione di ciascuna bolletta della luce. L'azienda verrebbe compensata con un aggio da stabilire, che potrebbe consistere nel versare il dovuto in un'unica soluzione alla fine dell'anno. Non mi sembra una proposta insensata. Cosa ne dice? Attilio Lucchini e.mail Non me ne voglia: dico che è un sopruso come un altro. A furia di agganci più o meno automatici, agganci al contratto dell'energia elettrica o dell'acqua, alla cassetta della posta, al citifono, finiremo per pagare automaticamente anche l'aria che respiriamo. Visto che il canone non è un canone ma una tassa che si versa per il semplice possesso dell'apparecchio, non sarebbe più semplice imporre a chi compra un televisore l'obbligo di registrare il proprio nome e cognome o il nome e cognome della persona alla quale il regalo è destinato? Gli elenchi andrebbero trasmessi alla Rai. E la Rai agirebbe di conseguenza. Venerdì sono andata in banca e ho fatto annullare carte di credito e bancomat. Da oggi userò il conto solo più per cambiare gli eventuali assegni e ricevere lo stipendio. Il giorno successivo il 27 di ogni mese sarò lì pronta come un falco per ritirare i miei soldi, tenermeli a casa e spendermeli in santa pace senza che ci sia un eye in the sky che mi controlla e vigila come li spenderò. Tutto sarà rigorosamente in contanti e quando sono finiti non spendo più fino al prossimo 27, nessun credito al consumo, nessun rischio di andare in rosso. Mi spiace di dare un dispiacere a chi fa di tutto per limitare l'uso del contante ma questa è la mia forma di disobbedienza civile, nonviolenta. Neanche una settimana e mi telefona subito il direttore estremamente preoccupato. Quante agenzie chiuderanno? Elettra Cosfì Potenza Mi sono chiesto che senso abbia la tracciabilità dei pagamento sopra i 1000 euro. Sappiamo benissimo che, specie nel Belpaese, una volta fatta la legge è subito trovato l'inganno, ed allora? Anzichè fare pagamenti da 1000 euro ne faremo due da 500, o sono fuori strada? E poi, quando ad evadere sono quelli che "scontrini fiscali zero", che senso ha la tracciabilità sulla tazzina di caffè o sull'aperitivo o sul gelato o sulle calzature e i capi di abbigliamento quando sono inferiori alla soglia fatidica? Persino Franceschini si è esposto in negativo, la tracciabilità la voleva portare a 100 euro, pensa un po'! A parte l'illiberalità di questa stupida misura, chi vorrà evadere continuerà a farlo e chi non lo farà si complicherà la vita. Non basterebbe rendere detraibili tutte le spese dalla dichiarazione dei redditi come in America? Umberto Brusco e.mail Ci sono personaggi che ancora sostengono che dobbiamo a tutti i costi rimanere nell'euro e continuano a fare conti su quanto costerebbe all'Italia uscire dalla moneta unica. Sulla base di conti solo ipotizzati sarebbe finalmente il caso di tirare fuori dal cappello numeri veri calcolati sulla base di dati reali. Nei prossimi 2 anni i nuovi disoccupati saranno 800 mila, forse 1 milione, ma potrebbero essere anche 5 milioni visto che con le previsioni questi governi non ci hanno mai azzeccato. Basta prendere una di queste cifre e moltiplicarla per il reddito imponibile di questi lavoratori che viene a mancare, per i consumi che non ci sono più e aggiungerci i costi per il welfare che dovranno essere affrontati per dare un tetto e un piatto di minestra calda a chi sarà costretto ad andare nei dormitori (molti dei quali dovranno essere costruiti ex novo). A tutto questo si aggiunga l'aumento della delinquenza di chi non avendo più nulla da perdere deciderà di non osservare più la legge. Per poter sopravvivere. Tutto questo per salvare l'euro.Eros Marino e.mail Per salvare l'euro, che è la nostra moneta. A meno che, ovviamente, non si voglia tornare alla lira. E perché non al sesterzio?