Supergovernanti con mini-idee
Mattias Mainiero risponde a Luigi Fassone
Spulciando un quotidiano britannico che passa per obiettivo ed informato, il Telegraph, mi rendo conto che il proverbio “tutto il mondo è paese” non è tanto peregrino. Le famiglie inglesi in lotta con la crisi perderanno 1200 sterline (1400 euro) all'anno per i prossimi cinque anni e molti benefici per i pensionati svaniranno. Lord Stevens, ex commissario della Polizia metropolitana, ha avvisato che codesta dovrebbe “perlustrare” le strade e non “andare in giro chiacchierando”. Luigi Fassone Camogli (Genova) Mica vero che tutto il mondo è Paese. In Inghilterra le cose vanno male, le previsioni di crescita sono al ribasso, il deficit è al 10% del Pil, l'inflazione al 5,2 e il governo ovviamente ha deciso di correre ai ripari: 500mila licenziamenti nel settore pubblico, risparmi di spesa per 81 miliardi in quattro anni, Iva in rialzo del 2,5%. Eppure, anche nella tempesta e con qualche sbandamento, si capisce che Londra ha un'idea, una strategia. Il governo ha in mente l'Inghilterra del futuro e lavora per realizzarla. Cosa abbiano in mente gli attuali supergovernanti italiani è difficile dirlo. Prenda l'università, cardine attorno a cui ruotano le future classi dirigenti del Paese. Londra ha fatto un ragionamento: l'università deve preparare i giovani, all'università deve iscriversi chi ha voglia di studiare. Gli altri, senza per questo sentirsi sminuiti, possono svolgere lavori differenti. E in un colpo solo, per rendere l'università più competitiva, ha portato le tasse da 3.000 a 9.000 sterline: cari studenti, pagherete tanto, ma se studierete ne varrà la pena. Contemporaneamente ha concesso mutui agli studenti e ha fatto capire che stringerà i freni sul fronte immigrazione. Significa che i lavori più umili oggi svolti dagli immigrati domani saranno svolti dagli inglesi che hanno deciso di non laurearsi. Significa che l'Inghilterra vuole muratori inglesi e idraulici inglesi e che lotta per il futuro degli inglesi. Se una cosa del genere l'avesse fatta l'Italia (meglio ancora se anni fa), la disoccupazione giovanile non sarebbe alle stelle. E significa anche che tutto il mondo è paese. Poi, per dirla con Orwell, qualche paese è più paese degli altri. Tra questi ultimi, non mi pare che ci sia l'Italia. Noi abbiamo la laurea breve o mini laurea, che non è nulla se non il premio (cartaceo) per chi non consegue la laurea vera e un domani può fregiarsi ugualmente del titolo di dottore. Mini dottore. Dottore junior in un Paese junior. mattias.mainiero@libero-news.eu Caro Mainiero, dopo la grande batosta, ci mancava anche l'aumento della benzina, che ora diventa la più cara d'Europa. Con la pubblicazione in Gazzetta e l'entrata in vigore del decreto Salva-Italia, i prezzi di tutte le compagnie sono immediatamente aumentati. Un'altra brutta notizia, che fa svuotare senza sosta il nostro portafoglio, colpendo come un boomerang anche gli autotrasportatori e le merci di largo consumo, alimentari in testa. Fabio Cobianchi Pieve Porto Morone (Pavia) Felicità è sapere che qualcuno ti ama, da qualche parte. Felicità è avere amici quando li cerchi. Felicità è avere “ben vissuto” quando dovrai morire. Felicità è la maternità. Felicità è vivere virtuosamente . Felicità è avere fede o almeno sperare di ritrovarla. Felicità è pensare d'essere più saggi. Felicità è non fare del male. Felicità è conoscere un gabbiano che sussurra nel vento emozioni. Annamaria De Matthias e.mail D'accordo con lei: la felicità è difficile da raggiungere.