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Diavolo fuori controlloAllegri litiga con Inzaghi

Il mister perde la testa: parole grosse con l'ex attaccante durante una visita alle giovanili

Nicoletta Orlandi Posti
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di Francesco Perugini Clamoroso a Milanello. Dopo settimane di tensione e sfoghi più o meno nascosti, l'ambiente rossonero starebbe per esplodere. Il nervosismo infatti avrebbe fatto un brutto scherzo persino a Massimiliano Allegri, ormai frustrato per le critiche e le difficoltà di questo inizio stagione. Dopo settimane vissute con il complesso dell'accerchiamento, l'allenatore del Milan avrebbe trovato il nemico contro cui sfogarsi. Un avversario non a caso, ma colui che viene indicato da giorni come il suo successore: Filippo Inzaghi (in tandem con il vice Tassotti). L'unico senatore rimasto in società dopo l'epurazione estiva da settimane sta scalfendo, dall'interno, l'immagine di Allegri con i continui riferimenti al «maestro Ancelotti». Sotto pressione per i cattivi risultati e gli zero gol segnati a San Siro, il tecnico livornese non avrebbe sopportato l'ultimo affronto “casalingo” di Superpippo. Allegri mercoledì pomeriggio si era presentato per un saluto ai giocatori e ai colleghi della cantera “rossonera”, meritevoli di un ringraziamento se non altro per il lavoro svolto con De Sciglio. Una visita consueta e concordata con il responsabile del settore giovanile Filippo Galli. Al centro tecnico Vismara, dove Inzaghi ha iniziato la sua gavetta sulla panchina degli Allievi, i due si sarebbero incrociati e sarebbe scattata la lite. Il mancato saluto tra i due o un commento di troppo avrebbero fatto scattare la scintilla: poi la reazione di Allegri, le urla e le accuse reciproche.«Vuoi farmi le scarpe», l'accusa dell'allenatore al campione. «Sei stato poco serio», la rivendicazione dell'ex giocatore all'aguzzino che gli avrebbe rovinato gli ultimi due anni di carriera  Il tutto su un campo laterale, ma non è da escludere che qualche baby milanista abbia assistito all'accaduto. Da una parte la tensione del tecnico sulla graticola che si gioca tutto (o quasi) domenica a Udine. Anche se Silvio Berlusconi - su suggerimento di Adriano Galliani - potrebbe attendere fino al derby (7 ottobre) per prendere una decisione sul futuro rossonero (che in caso di esonero potrebbe anche vedere il clamoroso ritorno a Milano di Benitez, sempre ammirato dal Diavolo). Dall'altra l'amarezza ancora non smaltita dall'ex centravanti per la poca fiducia ricevuta e soprattutto per l'esclusione - doppia - dalla lista Champions League nella scorsa stagione. Un vero affronto per il recordman italiano di gol nelle coppe, soprattutto dopo la doppietta al Real Madrid (2-2) che aveva agevolato i primi mesi di lavoro del tecnico appena arrivato dal Cagliari.   Nella serata di ieri la smentita collettiva del club e dei protagonisti, mentre dall'entourage di Inzaghi filtravano solo laconici commenti su un «episodio marginale». Di sicuro, c'è solo che il clima in casa Milan a pochi giorni dalla decisiva trasferta di Udine è rovente. Dopo i passi falsi sul campo e appena fuori - il gesto di stizza di Boateng per la sostituzione e il dito medio  di Mexes alla curva - a rassicurare Allegri sembrano essere rimasti solo Adriano Galliani e gli ultras. Ieri l'ad è andato a Milanello per il pranzo. «Ho parlato sia con Allegri sia con Inzaghi, ed entrambi mi hanno minimizzato l'accaduto», il commento del dirigente sull'accaduto, «per me, quindi, l'episodio è come se non fosse mai accaduto». Al centro sportivo ieri c'era anche una delegazione della Curva Sud che ha ribadito l'appoggio alla squadra. A riconferma che i fischi del post-Atalanta provenivano dalle tribune. Poi l'allenamento, con Montolivo in squadra e Robinho che conferma i progressi (ma non ci sarà prima di Cagliari). Prima del sudore, le parole accorate di Allegri che ha richiamato i suoi ragazzi all'unità e alla serenità. È prima di tutto da loro che dipende il destino dell'allenatore rossonero.

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