Al cuor non si comanda. Una furia: "Magnini? Non lo dovevano criticare"
La nuotatrice si sfoga: "Si sono chiariti, ma certe frasi su Filippo era meglio evitarle"
Dopo le polemiche scende in campo lei in prima persona, la signora indiscussa del nuoto italiano, una campionessa che nemmeno la delusione olimpica può cancellare. Federica Pellegrini tira fuori lo scudo e lo mette a protezione del suo uomo, Filippo Magnini, quello che "si fa i cazzi suoi", quello che ha criticato i metodi di allenamento degli azzurri e che, a detta dei compagni di squadra Dotto e Orsi ha contribuito a creare un "clima irrespirabile" e che doveva stare più tranquillo. La Pellegrini cerca di smorzare i toni. Federica si cimenta in un'ardua impresa: negare le frizioni all'interno dello spogliatoio dell'italico nuoto. Nessun clima di tensione, insomma, a dar retta a lei. "Le polemiche sono campate in aria. Questi casini non li abbiamo vissuti. Orsi e Dotto hanno chiarito che certe cose non le avevano dette - ha spiegato la Pellegrini -. Si sono chiariti tra loro e tutto è tornato normale. Certo Filippo non la sta vivendo bene". E ancora, sul "suo" Maginini: "Le frasi di Filippo sono arrivate in maniera negativa, ma certo non si meritava le critiche di alcuni suoi compagni. Spero solo siano stati fraintesi anche loro perché non ci si può attaccare a questo per spiegare un fallimento olimpico", ha aggiunto. Ma, di fatto, fallimento è stato: le speranze residue del nuto italiano sono tutte riposte in Paltrineri, che ha strappato la finalissima ai 1.500 stile libero (mentre Federica, nel disinteresse generale, ha chisuo un'Olimpiade avara di gloria con il ko anche nella staffetta mista). Federica, infine, torna ancora sul suo futuro. E ribadisce: "Non smetterò di nuotare, ma cercherò di divertirmi, magari provando anche altri stili. Parlerò con il mio tecnico, di certo, voglio stare più tempo a casa, senza nessuno che mi giudici ad ogni vasca. E' un peccato - ha concluso la Pellegrini - non essere riusciti ad arrivare in forma a Londra. Il nuoto è uno sport individuale e quello che ci circonda non ci scombussola".