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Del Piero: "Continuo a giocareNon in Italia, vado all'estero"

La stoccatina alla società: "Io dirigente? Magari in futuro, ma non mi hanno mai detto nulla"

Andrea Tempestini
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"Ancora non ho preso nessuna strada, di sicuro quella che sarà la scelta sarà ottimale per me. Non si tratta di giocare la Champions o campionati di seconda fascia. Ma di scegliere la situazione più possibile ideale per quanto riguarda opportunità stimolanti". Così Alessandro Del Piero nel corso di una conferenza stampa. La storica bandiera della Juventus poi spiega che per lui in Italia c'è soltanto la Juve, e che il suo futuro - ancora da calciatore - sarà all'estero: "La mia famiglia con tempi e modi che vedremo mi seguirà. Dall'Italia ringrazio chi si è fatto sentire, anche più di una volta. A tutti però ho dettola stessa cosa, li ho ringraziati, ma ho detto che ovviamente per tutta una serie di cose il mio futuro in Italia non può essere con un'altra squadra. Sarà sicuramente un'esperienza all'estero".  "Io dirigente? Mai parlato" - Alex scocca poi una frecciatina alla sua ex società: "I discorsi sul far parte della dirigenza della Juventus sono solo sui giornali. Non ci si è mai arrivati. Nessuno mi ha parlato di fare il dirigente, chi mi ha chiamato lo ha fatto per parlare da giocatore. Se un giorno starò seduto dietro la scrivania della Juve? Ci sono troppi se, si tratta di qualcosa di troppo futuristico, non se ne è mai parlato, né pensato da una parte e dall'altra". Del Piero vuole continuare con il calcio giocato, ma tra le righe lascia intendere che non gli sarebbe dispiaciuto ricevere maggiore attenzione da parte della dirigenza bianconera per un suo eventuale futuro da dirigente.  La maglia numero 10 - In casa Juve continua a tenere banco il tema dell'eredità della maglia di Alex. "Mi auguri che pesi il meno possibile il numero 10 della Juve - ha spiegato il capitano -. Mi auguro che chi la indossi possa intraprendere una carriera gloriosa come la mia, se non ancora di più. Ho fatto talmente tanto con questa maglia che auguro a tutti di farlo". A chi insisteva chiedendogli perché non vuole che si ritiri il numero 10, Alex ha risposto: "Un giocatore rimane negli occhi dei tifosi al di là del fatto che venga ritirata la sua maglia. Penso - ha concluso - che non bisogna togliere il sogno di nessun bambino di poter indossare quella maglia un giorno".

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