Vianello al posto di Santoro: fermato il blitz
La dg Rai ha proposto il passaggio del conduttore nella fascia che fu del Teletribuno
Come complicarsi la vita senza troppi perché, nonostante l'accordo del consiglio di amministrazione. A realizzare il prodigioso miracolo è stato il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, che prima ha proposto il passaggio di Andrea Vianello da Rai Tre a Rai Due, con tanto di promozione in prima serata, per poi stoppare la propria indicazione. Al giornalista, oltre ad una fascia quotidiana da mandare in onda dal lunedì al venerdi dalle 14 alle 15, è stato proposto di occupare lo spazio del giovedì sera, rimasto vuoto con l'uscita di Michele Santoro. A bloccare l'operazione, ufficialmente, sarebbe stata la dura reazione del direttore di Rai Tre, Antonio Di Bella, del tutto indisponibile a rinunciare al conduttore di Agorà, il programma del mattino del terzo canale che fa concorrenza ad Omnibus, lo storico talk show de La7. Non solo. Di Bella aveva già incassato il no per Giovanni Minoli, considerato troppo costoso dal cda, avendo chiesto 600 mila euro per occuparsi del giovedì sera. Troppi per il magro bilancio della Rai. Sin qui l'ufficialità. A far tornare la Lei sui propri passi, costringendo il consiglio di amministrazione a rinviare di una settimana l'approvazione dei palinsesti, sarebbero state ragioni squisitamente politiche. I referenti politici della Lei, quei pochi rimasti all'interno del Pdl, non avrebbero gradito lo spostamento di Vianello al giovedì sera, considerando il giornalista «troppo di sinistra». Da qui la scelta della Lei di ritirare la propria proposta nonostante il parere favorevole della maggioranza dei consiglieri. E pensare che la presentazione ufficiale dei palinsesti della Ra agli investitori pubblicitari è prevista per il 18 giugno a Milano e il 20 a Roma. di Enrico Paoli