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Ecco a chi ruba i voti Beppe Grillo:sta prosciugando Lega e Idv

Mentre a Parma nessun ex elettore del Pdl ha scelto il comico. Ma per gli azzurri il tasso di fedeltà è solo al 50%

Andrea Tempestini
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Il successo di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle? Tutto merito della Lega Nord e dell'Idv: sarebbero questi i due partiti a cui a Parma il neosindaco Federico Pizzarotti avrebbe rubato la stragrande maggioranza dei voti. E' quanto rivela l'istituto Cattaneo di Bologna, che inoltre individua un contrubto "pari a zero" del Pdl a vantaggio del grillino. Le cifre: su 100 elettori che nel 2012 hanno votato il grillino Pizzarotti, infatti, solo due anni prima, in occasione delle regionali del 2010, in 26 preferivano la Lega, in 18 l'Idv, in 7 il Pd e zero il Pdl. E' quanto viene spiegato nell'analisi dei flussi elettoriali curata da Piergiorgio Corbetta e Pasquale Colloca. Gli ex elettori del Pdl, a Parma, hanno accordato le loro preferenze in maggior parte alle liste civiche (64 su 100), il 21% ha confermato il voto al Pdl, 8 su 100 sono passati al Pd mentre il 7% ha deciso di astenersi. Crollo azzurro - L'Istituto Cattaneo ha effettuato il raffronto tra le regionali 2010 e il primo turno del 2012: non viene dunque escluso che al ballottaggio di Parma molti voti pidiellisini (delusi dall'amministrazione di centrodestra uscente) siano finiti al candidato di Grillo. Ma c'è un altro dato che deve preoccupare il Pdl: il tasso di fedeltà degli elettori - a Monza, Verona, Genova, Piacenza e Parma - è sprofondato sotto il 50 per cento. A Monza il dato è impressionante: su 100 elettori che nel 2010 avevano votato Pdl, ben in 18 hanno scelto il candidato di centrosinistra. Lega Nord agonizzante - Ma il partito a cui è andata peggio di tutti è stata la Lega Nord, con l'eccezione di Verona dove Flavio Tosi ha raccolto percentuali bulgare di consensi (con tasso di fedeltà al 97%). Molti ex elettori del Carroccio hanno scelto le 5 Stelle (38 su 100 a Parma), il 30% le liste civiche e 16 su 100 il centrosinistra. In media il tasso di fedeltà degli elettori leghisti non ha superato il 40 per cento. "Eppure - sottolinea l'Istituto Cattaneo - l'espressione del malumore dell'elettore della Lega verso il proprio partito è diversa da quello dell'elettore del Pdl, nel senso che esprime un chiaro sentimento di protesta anti sistema: se si sommano i voti che dalla Lega sono andati al Movimento 5 Stelle e all'astensione, a Genova e Monza si supera la metà dei voti in precedenza attribuiti alla Lega".

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