L'autogol del procuratore: "Intercettazioni? Non le darei a Panorama". E al Fatto?
Scandalo al Colle, lo scivolone del procuratore di Palermo: "E' un settimanale ostile"
Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, intervistato dal Corriere della Sera parla del caso che scuote l'Italia in questi ultimi giorni, le presunte intercettazioni a Giorgio Napolitano, e spiega che la procura siciliana valuterà "se aprire una inchiesta sulla fuga di notizie" legata alla ricostruzione del settimanale Panorama dei colloqui tra il Capo dello Stato e Nicola Mancino. Riferendosi alle intercettazioni spiega: "Non mi risulta che esistano questi contenuti. Se qualcuno avesse avuto accesso alle registrazioni e se i contenuti esplicitati da Panorama corrispondessero al contenuto reale delle intercettazioni ciò potrebbe essere suscettibile di provocare imbarazzo al Capo dello Stato. Se non di ricatto, potremmo parlare certamente di tentativo di condizionamento, di indebite forme di pressione che comunque, come si evince dal comunicato del Quirinale, non hanno avuto alcun effetto". "A Panorama no" - Messineo poi prosegue parlando delle indiscrezioni e difendendo il suo lavoro: "Non siamo un colabrodo, se per colabrodo si intende una Procura inefficiente così non è. I risultati li abbiamo avuti e continuiamo ad averli". Certo, ammette riferendosi all'acquisizione da parte della stampa di notizie su attività dell'ufficio, "qualche episodio c'è stato, ma la fuga ha pluralità di fonti. Spesso si tratta di notizie esplicitate in atti già noti ai difensori". Ma poi Messineo realizza un goffo e memorabile autogol. Quando gli viene chiesto da dove uscirebbero le indiscrezioni sui colloqui tra Mancino e il Quirinale risponde: "Sicuramente non dalla Procura di Palermo, che difficilmente avrebbe usato un settimanale come Panorama, pur legittimamente, mai molto tenero con la stessa". Insomma, a Panorama no, ma ad altre pubblicazioni (magari il Fatto Quotidiano) sì.