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Abete affonda Travaglio:"Mi vergogno di lui"

Il presidente federale risponde al giornalista che tifa contro l'Italia: "Io ho sempre tifato per gli azzurri"

Andrea Tempestini
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Nell'Italia degli anti-italiani, domenica sera, c'era un esercito di persone pronte a gufare e a tifare contro gli azzurri, tutte strette nell'urlo "forza Spagna". Saranno contenti, ora che le furie rosse sono campioni d'Europa. Il gruppetto di gufi era piuttosto eterogeneo: dai seguaci leghisti di Radio Padania al popolo No-Tav. Ma le dichiarazioni di due personaggi hanno fatto più rumore: quelle di Marco Travaglio, di cui tanto abbiamo parlato, e quelle di Beppe Grillo. Grillo, l'anti-italiano - Il comico ligure sul suo blog ha scritto: "L'Italia ha perso, l'Italia ha vinto. Chi ha perso? Gli italiani, come al solito, ma forse per loro questa sconfitta vale più di cento vittorie". Grillo mette nel mirino le banche spagnole (eccola, la vittoria, Beppe non sta parlando di calcio) che hanno concesso enormi prestiti ai club indebitati (Barcellona e Real Madrid su tutti). E ancora: "Ha vinto la corruzione nel calcio italiano che, vittoria dopo vittoria della Nazionale, è scomparsa dal radar dell'informazione. Hanno vinto i giornalai e le Istituzioni che hanno usato il calcio per nascondere il nostro cratere morale e economico". Insomma anche il leader del Movimento 5 Stelle sposa le tesi travagliecshe, secondo le quali il troppo parlare della squadra di Prandelli avrebbe messo in secondo piano lo scandalo calcio-scommesse (teoria tutta da verificare). Secondo Grillo, in conclusione, "hanno vinto anche i calciatori e l'allenatore, premiati con un invito dal Quirinale e la sconfitta più pesante della storia centenaria del calcio italiano in una finale o in una semifinale. Hanno perso solo gli italiani, come al solito, ma forse per loro questa sconfitta vale più di cento vittorie". Sarà, ma gli italiani che esultano per la sconfitta della nazionale, c'è da scommetterci, sono un'esigua minoranza. Gli insulti di Travaglio - E in questa esigua minoranza c'è anche mister manetta, il vicedirettore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che ha definito questa nazionale "espressione delle scommesse clandestine": un vero e proprio delirio. Secondo Travaglio è un dovere morale tifare contro gli azzurri poiché rappresentanti (tutti, nessuno escluso) di un mondo marcio e corrotto. Secondo il giornalista i ragazzi di Prandelli sono "eroi in mutande". Prima della finale aveva detto: "Io vorrei sapere, che si vinca o si perda, cos'è quel milione e mezzo di euro versato da capitan Buffon a un tabaccaio di Parma. Vorrei sapere quali e quanti calciatori coinvolti nell'inchiesta di Cremona per essersi venduti le partite in barba ai tifosi e alla lealtà sportivo, sono colpevoli o innocenti. Nessuna vittoria all'Europeo può cancellare lo scandalo", aveva scritto Travaglio in un editoriale. Immaginiamo che Marco, domenica sera, abbia esultato a ognuno dei quattro gol della Spagna. La risposta di Abete - Travaglio ha stufato. Ed è stufo anche il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, che all'indomani della sconfitta degli azzurri contro la Spagna, in conferenza stampa, ha risposto al cronista e a chi ipotizza un'amnsitia sullo scandalo scommesse. Una risposta rivolta direttamente Travaglio, di cui fa il nome: "Voglio tranquillizzare il dottor Narducci (ex assessore di Napoli che aveva parlato di "rischio colpo di spugna", ndr) e il dottor Travaglio. Nessuno mai ha pensato a indulti o colpi di spugna. Neanche se avessimo vinto 4-0. Chi ha commesso degli errori paga". Poi la stoccata, durissima, contro travaglio: "Una sola cosa dico. Io ho sempre tifato Italia, e mi vergogno di chi non tifa Italia".

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