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Minaccia Monti: niente testa di cavallo, nel letto "ti troverai Beppe Grillo"

La lettera al Fatto:

Il Molleggiato scrive al Fatto: "Villa Adriana? Uno stupro alla cultura. Ancora uno e..."

Andrea Tempestini
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  Il Molleggiato prende carta e penna, scrive, confeziona la sua letterina e la gira al megafono di famiglia, Il Fatto Quotidiano, che trasforma quella letterina nel titolo d'apertura del giornale: "Caro Monti, i grillini te li troverai in camera da letto...". Adriano Celentano trae principio e ispirazione da quello che definisce lo "stupro" di Villa Adriana, la querelle su cui si sta impantanando il governo Monti: la discarica più grande d'Europa s'ha o non s'ha da costruire a pochi passi da un pezzettino del patrimonio artistico italiano? Tra le fila dell'esecutivo, Lorenzo Ornaghi (Istruzione) sarebbe pronto a dimettersi nel caso in cui fosse inaugurato il monnezaio, mentre i ministri Anna Maria Cancellieri (Interni) e Paola Severino (Giustizia), più dialoganti, chiedono di portare il tema al tavolo del Consiglio dei ministri. La bomba ecologica - Celentano di dubbi non ne ha: la discarica non s'ha da fare. Posizione legittima. Meno legittimi, invece, i toni con cui verga il suo atto d'accusa rilanciato in pompa magna dal Fatto. Il Molleggiato, ammesso che ce ne fosse bisogno, si schiera al fianco del guitto Beppe Grillo. Ne sposa posizioni, termini, retorica: "Cari fascisti, comunisti, democristiani di centro e di 'lato'. I partiti ai quali avete dato il vostro 'credo' vi stanno lentamente AVVELENANDO". Il cantante, come nei diari delle scuole medie (e come nei commenti sul blog di Beppe Grillo...) scrive in maiuscolo le parole che da buon urlatore vuole gridare. Secondo il Molleggiato il trucco dei partiti è quello di sempre, "mettervi uno contro l'altro". Il sistema, ha aggiunto, è "direi quasi infallibile, se non fosse che anche per loro non sempre il COPERCHIO li aiuta". Riecco il maiuscolo. "E quello di 'Villa Adriana' è un coperchio che sta per saltare". Secondo Celentano il governo sta per sganciare una "BOMBA ECOLOGICA contro ciò che rimane delle bellezze naturali del nostro Paese". Lo stupro di 'Pecoraro' - Niente 24mila baci per Monti, politici e politicanti: sono una carriolata d'insulti, nel perfetto solco delle 5 Stelle che splendono minacciose nel cielo di un'Italia in difficoltà economica, politica e ideologica. "Nel mirino dei malefici e puzzolenti bombardieri - così Adriano - c'è Corcolle". Il principale responsabile dello "scempio" sarebbe Giuseppe Pecoraro, ribattezzato "Pecoraio", il prefetto di Roma che travolto dalle polemiche ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di commissario delegato per l'emergenza rifiuti a Roma. "Pecoraro", scriveva Clentano poche ore prima del suo passo indietro, "non demorde, continua a fregarsene, pur consapevole che tutto ciò è un vero e proprio STUPRO alla storia del nostro Paese". Niente testa di cavallo - Ma è nelle ultime righe della lettera del guru di Marco Travaglio che si delinea con maggior precisione il "nemico": il governo Monti. "I tecnici - prosegue Celentano - però hanno garantito. Dopo un attento studio di circa non più di due ore, devono aver stabilito che i rifiuti non potranno essere tossici in quanto ogni cosa sarà sotto stretto controllo, non solo da parte del 'Pecoraio' che andrà di persona ad assaggiare i rifiuti prima di scaricarli nella buca mortale". Infine la chiosa, delirante e guerrigliera: "Caro Monti, ancora un paio di questi colpi e alle prossime elezioni i 'grillini' te li troverai anche in camera da letto". Una libera reinterpretazione della minaccia: niente testa di cavallo nel letto per il Professore, ma la capa riccioluta di Beppe Grillo.  

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