Filippa fa l'elogio delle veline"Meglio loro di certe giornaliste"
Da Valletta di Fazio a conduttrice: "Farei Ballando, ma mio marito è geloso"
Chiamatela pure valletta. Spalla. O bastone della vecchiaia di Fabio Fazio. In tutti i casi, Filippa Lagerback non si scomporrà: «Quel che conta è lavorare duramente, crescere senza prendere scorciatoie e potersi guardare serene allo specchio», spiega. «Poi, chiamatemi come volete. Io so dove posso e voglio arrivare». E ora la bella svedese, 38 anni, ce lo dimostrerà anche: da sabato pomeriggio debutta come conduttrice, al fianco di Pino Strabioli, nel programma di La7d That's Italia. Un viaggio di 12 puntate tra le fiere e le piazze italiane, per raccontare i tratti caratteristici del popolo tricolore, tra tradizioni e luoghi comuni. Così, anche lei, sbarca su La7d. Con un programma tutto suo. «Già, sono molto contenta: è un bel progetto che mi rappresenta e mi dà la possibilità di esprimermi più di prima». Effettivamente non è che parli molto a Che tempo che fa. Non si sente sacrificata? «Per nulla, anche se, proprio per questo, ho ricevuto un Tapiro da Striscia la notizia (ride, ndr)! Il programma è talmente intelligente e interessante, che mi rende orgogliosa solo il fatto di rientrare nel cast. E anche se piccolo, il mio non è certo un ruolo degradante». Non è la velina di turno, insomma. «Quella delle veline è una polemica gonfiata: sono due brave ragazze, pulite, che sanno ballare. Semmai trovo più discutibili le giornaliste sportive: ragazze giovani che, in uno studio popolato da uomini in giacca e cravatta seduti dietro a un bancone, si propongono davanti, su uno sgabello, con tanto di minigonna e tacco. Un look che non c'entra niente con l'ambiente sportivo…». Da svedese, quanto trova maschilista la nostra tv? «In realtà noi donne stiamo prendendo piede. Ormai i volti più potenti sono in rosa: Maria De Filippi, Milly Carlucci, Simona Ventura, Michelle Hunziker… Ci vuole solo un premier donna! E più solidarietà al femminile». Torniamo al programma. Non sarebbe più naturale che fosse la Rai, e non La7, a scommettere su di lei e proporle una conduzione? «No, se penso che la Rai ha deciso di cedere Fazio e Saviano a La7... Comunque non mi aspetto mai niente da nessuno, se non da me stessa. E sono anche molto severa con me». La collocazione di That's Italia non è però felicissima: il sabato alle 15, contro Amici e Verissimo. «È vero, abbiamo tutti contro ma d'altronde, in un contesto di multicanalità, è sempre così. Quel che mi rincuora è che La7 è una sorta di laboratorio, dove si può sviluppare e testare un programma senza l'angoscia degli ascolti». In Rai è periodo di austerity. Anche a lei hanno chiesto di rivedere il compenso? «Sicuramente guadagno molto più di un lavoratore in fabbrica: ne sono grata e mi considero fortunata. Il mio però non è un contratto d'oro. Quindi non ha subito ridimensionamenti… ma nemmeno aumenti in tutti questi anni». Mai sedotta da un reality show? «Non me l'hanno mai proposto. Probabilmente perché ho sempre lavorato tutto l'anno o, forse, perché sono un personaggio noiosissimo». Non dica così! «Ma è vero: sono sposata da oltre 10 anni, con tanto di figlio. Riuscirei ad avere la copertina solo della rivista “Noia”. Comunque, mi piacerebbe partecipare a Ballando con le stelle ma è escluso perché Daniele (Bossari, il marito, ndr) sarebbe geloso. In Svezia invece ho condotto due reality: La fattoria e, due anni fa, Il sogno italiano. Meglio condurli, che partecipare!». di Francesca D'Angelo