Tagli di 7,2 miliardi per le autonomie locali
La riduzione più pesante riguarda le risorse che le Regioni ricevono dallo Stato, anche per la sanità
Sforbiciata di 7,2 miliardi per le autonomie locali nel biennio 2012-2013. I tagli principali (3,2 miliardi) riguarderanno le risorse che le Regioni ricevono a qualsiasi titolo dallo Stato, sanità esclusa. I territori ordinari perderanno 1,7 miliardi (700 milioni quest'anno e 1 miliardo l'anno prossimo) mentre quelli speciali 1,5 (500 quest'anno e un miliardo l'anno prossimo). Questi ultimi, però, nel 2014 subiranno una ulteriore riduzione delle risorse di 1,5 miliardi. Passando agli enti locali, saranno i Comuni a fare i maggiori sacrifici, con 500 milioni di tagli nel 2012 e 2 miliardi nel 2013. La sforbiciata riguarderà i fondi di riequilibrio del federalismo o, in caso di capienza, il gettito Imu. Le province perderanno, invece, 500 milioni quest'anno e un miliardo nel 2013. Arrivano poi i parametri di “virtuosita” per la determinazione delle dotazioni organiche degli enti locali. Il provvedimento rimanda a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 31 dicembre 2012 d'intesa con Conferenza Stato-città ed autonomie locali, per stabilire tali parametri «tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente». «A tal fine», si legge, «è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti». A decorrere dalla data di efficacia del decreto «gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 20 per cento rispetto alla media non possono effettuare assunzioni a qualsiasi titolo».