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Monti affama le famiglie italianeUna su tre ha ridotto le spese alimentari

Circa 1.100 euro separano la spesa media mensile degli operai da quella di imprenditori e liberi professionisti

Nicoletta Orlandi Posti
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Non ci sono più i soldi ed ecco che tirare la cinghia non è più solo un eufemismo. La spendig review delle famiglie italiane è sui consumi alimentari: mangiamo di meno e stiamo meno attenti alla qualità pur di far quadrare il bilancio. E' questa l'inquietante fotografia scattata dall'Istat in questo periodo di crisi: una famiglia su tre (il 35,8%) è stata costretta a ridurre la quantità dei prodotti acquistati rispetto all'anno precedente. Nonostante questo la spesa media per generi alimentari e bevande è cresciuta del 2,2% rispetto al  2010, attestandosi a 477 euro mensili; in particolare, aumentano la  spesa per carne, quella per latte, formaggi e uova e quella per zucchero, caffè e altro. Risultano invece in calo tra il 2010 e il 2011 su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Centro e nel Mezzogiorno, le spese destinate all'abbigliamento e alle calzature. Circa 1.100 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di operai (2.430 euro) da quella delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.523 euro).  Il dato relativo al 2011 è stato reso noto dall'Istat. La spesa media scende a 1.906 euro mensili per le famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale (esclusi i ritirati dal lavoro, le cui famiglie spendono in media 2.139 euro). La Lombardia è la regione con la spesa media mensile delle famiglie più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Fanalino di coda, anche nel 2011, è la Sicilia con una spesa media mensile di 1.637 euro.

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