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Debutto da sindacoaccompagnato da papà"Devo imparare"

Federico Pizzarotti

Esordio del primo cittadino a 5 Stelle al Consiglio comunale di Parma con gaffe e giunta incompleta

Nicoletta Orlandi Posti
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  Si è fatto accompagnare dalla moglie e dal padre Federico Pizzarotti il giorno dell'esordio da sindaco di Parma in Consiglio comunale. E' emozionato, ma con il sorriso sulle labbra, prima di sedersi per la prima volta sullo scranno più alto dell'Aula va a salutare i consiglieri: tutti del Movimento 5 Stelle, e un'opposizione di 12 consiglieri di Pdl, Pd, Udc, Pdci e Liste Civiche. "E' stata una bella emozione, abbiamo fatto il pienone", commenta descrivendo la scena che sancisce di fatto l'autonomia della sua maggioranza in consiglio. Poi però deve incassare le critiche dell'opposizione: prima gli viene rimproverato di aver scelto il presidente del consiglio e il suo vice in accordo con il Pd senza informare gli altri gruppi (e Pizzarotti si scusa: "Un passo falso, siamo qui per imparare") poi il candidato scelto, il grillino Marco Vagnozzi, viene accusato di "essere uno stipendiato della politica come consulente del M5S in Regione" (e lui: "Il mio contratto scade il 30 giugno"). "E' stato un primo passo per il nostro lavoro futuro" ha poi detto il sindaco presentando la sua giunta, non ancora al completo però. Oltre all'assessore Gino Capelli  con delega al bilancio ed alle Società partecipate, Gabriele Folli assessore all'Ambiente ed alla Mobilità e Cristiano Casa con delega alle Attività Produttive, Turismo e Commercio, Pizzarotti ha nominato  ieri la vicesindaco Nicoletta Paci, che ha anche la delega alla Scuola, Servizi educativi e Rapporti con l'università, e l'assessore allo Sport Giovanni Marani. Paci è l'unica donna in squadra, per ora, e anche l'unica iscritta al Movimento 5 Stelle.  "Si tratta di una squadra di persone che hanno competenze basate  non solo sul titolo di studio, ma hanno esperienza sul campo, nelle associazioni e sono vicine ai valori del Movimento" ha rimarcato Pizzarotti, spiegando che "tra lunedì e martedì ci sarà la comunicazione delle altre 3 nomine". Mancano ancora, infatti, "l'assessore alle Politiche sociali, all'Urbanistica e alla Cultura", ha ricordato Pizzarotti sottolineando che "i tempi sono quelli  necessari". Pizzarotti aveva pronto un bel discorso da fare in Consiglio, ma alla fine parla a braccio toccando molti argomenti: dalla sicurezza ("occorre ripristinare i vigili i quartiere") alla scuola ("ristrutturare le scuole: tetti col fotovoltaico al posto di quelli in eternit") allo sport ("i costi per gli impianti sono cresciuti: occorre trovare un accordo con le associazioni"). Ma ovviamente la priorità è il nodo spinoso del bilancio "che è una situazione delicata, ma affrontabile". "Dovremo fare delle mosse specifiche - chiarisce il neo sindaco - con la consapevolezza che se non avessimo questo buco potremmo investire di più in innovazione, mentre ci toccherà farlo con le rimanenze" di cassa, una volta cioè sanato il disavanzo ereditato dalla giunta precedente, cui è seguito il commissario prefettizio. Per compiere l'impresa, Pizzarotti conta "sulla capacità dell'assessore Capelli che ha esperienza dirisanamento aziendale". Tra le priorità resta anche il tema inceneritore che "riconvertiremo in un impianto di smaltimento e trattamento meccanico biologico dei riufiti" conclude Pizzarotti, prima di salire in bicicletta e lasciare il palazzo del Comune non prima però di saver richiamato ai valori della Resistenza. Parafrasando Calamandrei dice: "la città siamo noi e dobbiamo stare uniti per uscire dalla crisi" per poi aggiungere una citazione dal 'Mondo piccolo' dello  scrittore parmense Giovannino Guareschi: "alcune figure si scontrano ma arrivano al bene dei cittadini".   

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