Marysthell Polanco in Tribunale: "Berlusocni mi obbligava a vestirmi da Boccassini"
L'olgettina chiamata a testimoniare nel processo contro Silvio Berlusconi
"Vedrete dopo, ce ne saranno delle belle". A preannunciare 'scintille' è Marysthell Polanco, una delle cosiddette 'olgettine' ospiti ad Arcore alle feste promosse da Silvio Berlusconi a Villa San Martino, fuori dall'aula del processo sul caso Ruby, prima dell'inizio dell'udienza. "Va tutto bene", ha aggiunto la giovane, definendosi emozionata perché "è la prima volta che mi presento davanti a un giudice". Il botto arriva prestissimo: "Silvio mi obbligava a partecipare alle serate ad Arcore vestita da Ilda Boccassini", la rossa pm incubo dei guai giudiziari del Cav. "Mettevo la toga addosso per farlo ridere, e mi travestivo anche da Obama". Più serate burlesque di così... La testimonianza della Polanco - La Polanco racconta di aver ricevuto "semplici regali, come la collana di perle che ho indosso, ma non ho mai preso soldi per quelle serate". Alle feste organizzate ad Arcore "si cantava e si ballava, si cenava e c'era il karaoke e poi si scendeva nel teatro ed lì si facevano spettacoli e travestimenti". Nessun approccio proibito però da parte di Berlusconi e Fede, ma solo ed esclusivamente "spettacoli di burlesque " e "nessuna ragazza che si spogliava, al massimo vestita come si usa nel burlesque, con abiti e mutande con tante piume e sopra uno scialle con il boa". La Polanco ammette solo di aver preso diecimila euro per sua figlia: "Ho conosciuto Berlusconi nel 2009, sono stata nelle sue case, in Sardegna, a Roma e sul Lago Maggiore. Non ho mai avuto con lui nessun rapporto nè sessuale nè sentimentale. Berlusconi mi ha dato dei soldi in un'occasione perchè mia figlia stava male, era allergica ai gatti ed era in ospedale. Poi mi ha aiutato per il mio gruppo musicale. Nel 2010, ho avuto diecimila euro da Spinelli, su disposizione di Berlusconi". Ora la Polanco si sposerà con un giocatore di basket domenicano e allle nozze, dice, "Silvio sarà mio testimone". Sesso a pagamento - Ieri Natasha Teatino, che il 6 gennaio del 2011 partecipò ad una serata a villa San Martino aveva detto in aula: "So che Silvio Berlusconi aveva rapporti sessuali a pagamento con più ragazze... me lo ha detto Aris". Davanti ai giudici la teste ha raccontato di essere stata portata alla villa dell'ex premier da un'amica, Aris Espinosa (una delle 'olgettine' 'frequentatrici di Arcore, ndr) la quale le aveva detto che se avesse voluto "potevo avere rapporti sessuali con Berlusconi anche davanti ad altre ragazze". Ma le cose per lei andarono diversamente. Dopo l'aperitivo, la cena con tanto di canzoni di Apicella, Silvio Berlusconi invitò tutte al 'bunga bunga'. La Teatino racconta di avere visto ragazze che si proponevano con balli erotici, mezze spogliate, pronte a farsi toccare dal 'padrone di casa', "ma nudo integrale no". Lei guardava e forse "faceva troppe domande" come la rimproverò la Espinosa a fine serata. Così, al termine, se ne andò. Davanti al bunga bunga "non ero a disagio", afferma la ragazza. Solo "sono rimasta male perchè non ho ricevuto nulla mentre le altre ragazze avevano avuto delle buste". La scorta di Fede - Dalle vetrate illuminate di villa San Martino "vidi che passavano, all'interno, due ragazze in baby doll rosso". Era la notte del 14 febbraio del 2010 e Luigi Sorrentino, brigadiere capo, per tre anni scorta di Emilio Fede, si ricorda bene delle due ragazze viste passare semi-nude mentre fuori faceva molto freddo. E' quanto ha raccontato lo stesso brigadiere sentito come teste nell'aula del processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi. Sorrentino ha riferito di aver scortato più volte Fede ad Arcore, sempre la sera tardi, tranne una volta "a Natale, quando accompagnò l'ex direttore del Tg4 al pranzo della famiglia Berlusconi. Spesso, dichiara il militare "Fede viaggiava con un paio di ragazze. Erano nella sua auto, noi lo seguivamo". Che dentro la villa "c'era del movimento, lo si vedeva". Ma di più, oltre alla 'visione delle due giovanissime in baby doll, Luigi Sorrentino non ha visto. Poi, nell'aprile del 2010, ha smesso di fare la scorta a Fede in seguito ad una discussione che aveva avuto "perchè una sera lo abbiamo atteso in auto mentre lui era al ristorante, perchè fuori pioveva e faceva freddo. Lui avrebbe voluto che lo aspettassimo in piedi sotto la pioggia". Dalle buste ai bonifici - Oggi è comparso in aula anche il ragioniere Giuseppe Spinelli. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stato colui che gestiva il portafoglio, e quindi i conti personali dell'ex premier, e che avrebbe preparato le buste da 500 euro per "aiutare le ragazze" ospiti ad Arcore. "In settimana - ha spiegato Spinelli - le ragazze mi telefonavano con le loro richieste e al lunedì, quando avevo l'incontro ad Arcore, lui mi diceva cosa fare e io dovevo solo preparare le buste in contanti". Poi dalle buste si è passati ai bonifici: "Ora Silvio Berlusconi mantiene le ragazze ospiti con bonifici bancari mensili". Si tratta di ragazze "che venivano dall'estero, non avevano lavoro o soldi e avevano bisogno di tutto". Spinelli avrebbe portato ad Arcore in tutto 20 milioni di euro tra il 2009 e il 2010. "Berlusconi mi chiedeva contante da portare nella cassa di Arcore", ha affermato Spinelli, rispondendo a una domanda della Boccassini che gli chiedeva conto della ragione per cui risultasse beneficiario di due assegni nello stesso giorno, il 19 gennaio 2009, di 220 mila e di 250 mila euro. "Facevo tutto su disposizione di Silvio Berlusconi, non ho mai preso una mia iniziativa".