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Sciolto il nuovo parlamentoEgitto del dopo-Mubarak nel caos

La Corte costituzionale: "Legge elettorale sbagliata, tutto da rifare"

Alvise Losi
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  Il presidente della Corte costituzionale in Egitto ha dichiarato che "sarà sciolto l'intero Parlamento". Legge elettorale - Farouq Sultan, presidente della Consulta egiziana, ha annunciato l'esito delle decisioni della Corte sulla costituzionalità legge elettorale del Paese, con la quale sono state effettuate le ultime elezioni parlamentari del dicembre 2011, e ha spiegato che il giudizio espresso "suggerisce lo scioglimento di tutto il Parlamento egiziano". Inizialmente la suprema Corte egiziana aveva invalidato solo l'elezione di un terzo dei parlamentari, quelli cioè eletti con sistema maggioritario. Ma, ha detto il vicepresidente del più alto organo di giudizio, "la sentenza porterà allo scioglimento del Parlamento" perché "la decisione di annullare l'elezione di un terzo del Parlamento porta all'annullamento di tutti i seggi". Reazioni - La Corte doveva anche valutare se l'ultimo premier dell'era Mubarak, Ahmed Shafiq, potesse essere eleggibile alla presidenza, dopo che il politico, alle presidenziali del 23 e 24 maggio, aveva guadagnato l'accesso al ballottaggio del 15 e 16 giugno contro Mohammed Morsi dei Fratelli Musulmani. I giudici hanno confermato la possibilità di candidarsi per Shafiq, che in un primo momento era stato escluso dalla corsa alla presidenza e poi riammesso all'ultimo. "E' una realtà ormai e dobbiamo confrontarci con essa", ha detto il portavoce dei Fratelli Musulmani Mahmoud Ghozlan. Ma lo stesso partito parla poi di tentativo di "golpe militare", eventualità che però lo stesso esercito ha smentito dichiarando che le elezioni presidenziali si terrano regolarmente. Futuro - E ora bisogna capire come questa decisione influirà sulle elezioni che avverrano in questo fine settimana: è difficile ipotizzare la presenza di un presidente senza Parlamento. Intanto la televisione Al Jazeera ha riferito che in Egitto ci sarebbero già state le prime reazione di protesta, anche perché fonti del Consiglio supremo delle Forze Armate avrebbero parlato di un possibile ritorno all'assemblea costituente già da venerdì 15 giugno.  

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