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Volano le Borse europeeMilano guadagna il 5%

Angela Merkel e Mario Draghi visti da Benny

E lo spread cala a 460 punti base

Andrea Tempestini
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  La corsa dopo la tempesta. La volatilità dei mercati fa impressione, con Piazza Affari che dopo la paura di giovedì (-4,65%) chiude venerdì come miglior mercato europeo con un progresso del 6,34% a 14.124 punti e l'All Share a + 6,06 per cento. Se in apertura della seduta sembrava soltanto un rimbalzo tecnico, a un paio d'ore dalla chiusura si è capito che si tratta di qualcosa di differente. Lasciamo parlare le cifre. Alle 15.30, a Piazza Affari, il paniere principale Ftse Mib saliva del 5%, mentre il complessivo All Share del 4,66 per cento. Rialzi che non solo azzeravano lo scivolone della vigilia che aveva seguito le parole di Mario Draghi, ma che addirittura portavano gli indici a livelli superiori rispetto alle aperture di giovedì. Vento in poppa anche per tutti gli altri listini continentali:  Madrid saliva del 3,95%, Francoforte del 2,66%, Parigi del 3,03%, Amsterdam del 2,08%, Londra dell'1,85% e Atene dello 0,84 per cento. In parallelo proseguiva la discesa dello spread tra Btp e Bund a 10 anni: dopo l'apertura a 510 e un rialzo fino a 512 punti base, quotava a 460 punti. I mercati cambiano idea - Dai crolli alle impennate, in particolar modo a Milano. L'ondata di rimbalzi ha coinvolto tutti i mercati della zona euro e ha smorzato le pressioni sui titoli di Stato di Roma e Madrid. Le parole di Draghi sono state scomposte, analizzate, hanno sedimentato. Ieri, giovedì 2 agosto, il governatore della Bce, al termine dell'attesissimo direttorio, non aveva annunciato immediati interventi sul mercati, deludendo di fatto le attese che si erano create. L'Eurotower, però, ha approntato delle linee guida che prevedono interventi di salvataggio: le azioni dovranno essere richieste dai governi ai fondi salva Stati Efsf ed Esm, a patto di sottoscrivere un memorandum d'intenti (una sorta di "commissariamento" nazionale). A caldo, la reazione dei mercati alle parole di Draghi era stata fortemente negativa, quasi drammatica, tra vendite massicce e crescita della tensione sui Bond. Poi l'inversione di tendenza che, come detto, all'apertura della seduta era stata percepita come il classico "rimbalzo tecnico", ma che col passare delle ore ha assunto una fisionomia ben diversa. Volano i bancari - Tra le blue chip è di Mediolanum il rimbalzo più eclatante, con un +16,01%. Tra le banche spicca il +13,42% della Popolare Emilia. Intesa, che ha approvato i conti del semestre, guadagna il 12,58 per cento. Semestrale anche per Unicredit, capace di un +8,39%. Accelera anche Generali (+8,74%) premiata per i conti con un giorno di distanza. In campo finanziario bene Cir (+9,19%). Guadagni di peso un pò per tutti i titoli più capitalizzati, con Telecom +5,44%, Eni +6,97%, Enel +6,23%, Diasorin +6,42% dopo i conti. Risale la corrente anche Fiat con un +6,52%, mentre Finmeccanica piazza un +7,93 per cento.  

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