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Deve tagliare anche Marchionne:"In Italia una fabbrica di troppo"

L'ad di Fiat

L'ad Fiat: "Se i dati non cambieranno entro i prossimi 24-36 mesi, potremmo essere costretti a chiudere uno stabilimento"

Andrea Tempestini
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  "Se le attuali capacità di assorbimento in Europa resteranno uguali nei prossimi 24-36 mesi, c'e uno stabilimento di troppo in Italia. Se riusciamo a indirizzare la capacità produttiva verso l'America, questo problema scompare: ma abbiamo bisogno di tranquillità per produrre in Italia". Così l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, a margine della presentazione, a Torino, della 500L. Le parole di Marchionne arrivano due giorni dopo quelle dell'ad di Iveco, del gruppo Fiat, Alfredo Altavilla, che ha annunciato la chiusura di 5 stabilimenti in Europa (1.075 lavoratori resteranno a casa). Fiat è in crisi, come testimoniano i dati del mercato automobilistico (a giugno le immatricolazioni del gruppo sono crollate del 23,3%), e la possibilità di chiudere uno stabilimento in Italia nel breve periodo pare più che concreta. L'accordo con Sberbank - Dopo la bordata, Marchionne ha cercato di dare alcune rassicurazioni: "Continueremo a confermare gli investimenti in Italia a seconda dell'andamento del mercato, che non è mai stato così basso. Se avremo qualche cosa da dire su Mirafiori la diremo, per ora continuiamo a confermare". Poi il manager italocanadese, rispondendo a chi gli chiedeva dell'accordo con Sberbank, ha risposto: "Ci stiamo lavorando: speriamo di formalizzare l'accordo entro fine anno. È un problema tecnico - ha aggiunto - più che di sostanza". La sentenza su Pomigliano - Infine l'ad ha annunciato che Fiat, il prossimo mercoledì, depositerà il ricorso contro la sentenza del tribunale di Roma che ha condannato il Lingotto ad assumere 145 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano iscritti alla Fiom. "Non c'è stata discriminazione, nel 2010 sono stati assunti 20 dipendenti che erano iscritti alla Fiom", ha spiegato Marchionne. A chi gli domandava con quale criterio sono stati assunti gli attuali addetti, Marchionne ha aggiunto: "Abbiamo assunto i migliori per il lavoro che dovevano fare", e ha ribadito che "se saremo costretti ad assumere le 145 persone (come disposto dal tribunale di Roma, ndr) altre 145 persone saranno costrette a uscire dal sistema".  

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