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L'Europa aziona l'allarme rosso:"Preparatevi al crac di Atene"

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L'Eurogruppo: "Ogni Paese crei un piano per fronteggiare l'uscita della Grecia dall'euro"

Andrea Tempestini
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Allarme rosso: ogni Paese membro dell'Eurozona dovrà prepare uno scenario, una exit strategy, dovrà tracciare una strada da seguire in vista della possibile - probabile - uscita delle Grecia dalla divisa unica. Lo hanno stabilito nel corso di una teleconferenza i tecnici dell'Ewg, il comitato di lavoro dell'Eurogruppo, in buona sostanza gli sherpa che preparano le riunioni dei ministri delle Finanze europei. Uno dei tecnici ha spiegato: "Il gruppo ha concordato che ciascun paese dell'Eurozona prepari un piano di emergenza, individualmente, per capire le potenziali conseguenze di una fuoriuscita dalla Grecia".  Il gruppo di crisi - Le banche, almeno quelle tedesche, sono già pronte. Ora sono gli stati che devono predisporsi per affrontare lo tsunami finanziario. Altre indiscrezioni vengono rilanciate dal settimanale tedeso Die Zeit, che scrive che la Bce ha istituto un gruppo di crisi per affrontare una possibile via d'uscita della Grecia dalla zona euro dopo le elezioni del prossimo 17 giugno. Il settimanale rivela che il team di crisi è guidato da Joerg Asmussen, direttore esecutivo tedesco presso la banca con sede a Francoforte. Un simile team, prosegue Die Zeit, è stato predisposto anche dalla Bundesbank, la banca centrale tedesca. "Servono altri sforzi" - A gettare acqua sul fuoco ci prova il portavoce della Commissione Ue, Olivier Bailly, che a poche ore dall'inizio del vertice Ue informale ha spiegato: "Per ora non vogliamo esplorare scenari alternativi a quello del rispetto degli impegni presi dalla Grecia con Ue e Fmi e della sua permanenza nell'eurozona. Vogliamo che la Grecia resti nella moneta unica" e "se Atene rispetterà i suoi impegni anche gli altri stati dovranno farlo". Una mano tesa ad Atene arriva anche da Christine Lagarde, la direttrice del Fondo monetario internazionale, che intervistata dalla Bbc ha spiegato: "I greci hanno fatto grandi sforzi, ma devono fare di più" perché "ci sono altre riforme strutturali da varare e più tasse da raccogliere". La Lagarde ha aggiunto che il Fmi è "pronto a tutte le situazioni possibili".

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