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Corea del Nord, le killer del fratellastro di Kim Jong-un rischiano la pena di morte in Malesia

Alessandra Menzani
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Le due donne accusate dell'omicidio di Kim Jong-nam, primogenito fratello del dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un, si sono presentate presso il tribunale di Shah Alam, a sud della capitale della Malesia. Oggi ha preso il via il processo a loro carico, otto mesi dopo l'episodio che ha dato vita a un durissimo scontro diplomatico tra Pyongyang e Kuala Lumpur. L'indonesiana Siti Aisyah, 25 anni, e la vietnamita Doan Thi Huong, 29 anni, le uniche sospettate dell'uccisione avvenuta il 13 febbraio all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, si sono dichiarate non colpevoli. Rischiano la pena capitale. Il 13 febbraio scorso, al terminal di partenza dell'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia, le due donne si sono avvicinante a Kim Jong-nam e gli hanno strofinato sul volto un panno impregnato del letale gas nervino noto come "agente Vx", efficace in una ventina di minuti. Kim, primogenito del leader della Corea del NordKim Jong-il e dell'ex attrice e Sung Hye-Rim, caduto in disgrazia presso il padre, ha chiesto assistenza medica alle autorità del posto, prima di svenire e morire di arresto cardiaco durante il trasferimento in ospedale. Per approfondire leggi anche: Kim sposta i missili, la peggiore minaccia nucleare Dopo essere state arrestate, le due donne hanno affermato di essere state vittime di un inganno: credevano di partecipare a una sorta di edizione locale di Scherzi a parte e che il veleno fosse un olio per bambini. Hanno dichiarato che un gruppo di quattro uomini, che presumibilmente hanno orchestrato l'incidente, ha dato a ognuna circa 80 dollari perché aderissero allo "scherzo". Questi uomini, poi identificati dalla polizia come nordcoreani, sono fuggiti dal Paese nello stesso giorno dell'omicidio. Le due imputate, nel primo giorno di processo hanno continuato a sostenere la loro tesi. Durante l'udienza il pubblico ministero Muhamad Iskandar Ahmad ha affermato che le prove mostreranno la "colpa" delle accusate e che le due donne avevano quattro complici non identificati. Sostiene che le due erano consapevoli di partecipare all'omicidio.  Kim Jong-nam era l'erede destinato al trono del padre Kim Jong-il ma venne estromesso dal regno quando fu clamorosamente arrestato mentre cercava di entrare con un passaporto falso in Giappone per andare a Disneyland. Lo scettro passò così nelle mani del Giovane Maresciallo:

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