Pistorius alla sbarraTrovate armi non denunciate
L'atleta è accusato dell'omicidio premeditato. In casa sono state trovate munizioni calibro 38 senza licenza
Già incriminato per omicidio premeditato, Oscar Pistorius sarà adesso formalmente accusato anche di violazione delle leggi sudafricane sulle armi da fuoco e di possesso abusivo di munizioni: alla prosecuzione dell'udienza, in cui il giudice Desmond Nair deve decidere sulla richiesta di libertà provvisoria presentata dalla difesa, un ufficiale di polizia, Hilton Botha, ha dichiarato che in casa del campione paralimpico è stata "trovata una scatola di munizioni calibro 38 special". Botha, che è tra i responsabili delle indagini, ha spiegato che si tratta di proiettili ai quali non si estende il porto d'armi di cui è munito Pistorius, notoriamente appassionato di pistole e fucili. L'atleta deve rispondere dell'uccisione della fidanzata, la modella 29enne Reeva Steenkamp, che sostiene sia stata accidentale e frutto di un errore, mentre per la pubblica accusa fu deliberata e intenzionale. Il cadavere di Reeva Steenkamp "non presentava segni di aggressione nè auto-difesa contro un'aggressione": lo ha ammesso Hilton Botha, l'ufficiale di polizia che coordina le indagini sulla morte della 29enne modella sudafricana, in relazione alla quale Oscar Pistorius è stato incriminato per omicidio premeditato. Botha ha infatti concordato con quanto riferito in tal senso al giudice, Desmond Nair, da uno dei difensori del 26enne atleta, Barry Roux. Dunque, Pistorius prima di sparare alla compagna non la assalì fisicamente. L'ipotesi era stata formulata in seguito al ritrovamento di una mazza da cricket insanguinata nella lussuosa casa condivisa dalla coppia: in una dichiarazione giurata, lo stesso campione paralampico sostiene di essersene semplicemente servito per abbattere la porta del gabinetto in cui si era asserragliata la ragazza, a suo dire scambiata per un malintenzionato penetrato furtivamente nell'abitazione da una finestra. Non necessariamente si tratta però di un dettaglio favorevole a Pistorius, dal momento che potrebbe al contrario dimostrare che questi agì deliberatamente, dopo aver pianificato l'omicidio, senza mettere in allarme la vittima designata con gesti violenti: proprio come sostiene la pubblica accusa. Botha, un investigatore con alle spalle 24 ani di esperienza, ha inoltre smentito le affermazioni di colui che è soprannominato 'Blade Runner' a causa delle protesi in fibra di carbonio che gli permettono di camminare, e che sono appunto simili a 'blades', a lame. "Io ritengo lui sapesse che la ragazza era nel gabinetto", ha affermato con sicurezza, "e che abbia sparato quattro volte attraverso la porta", colpendola in tre punti. Non solo: secondo il poliziotto Pistorius non si limitò a fare fuoco ma prese con cura la mira, puntando non "direttamente" ma in maniera angolata; altrimenti, ha spiegato, data la posizione del water l'avrebbe senz'altro mancata. E ancora: l'accusato ha sempre sostenuto di essersi mosso saltellando sui moncherini, rimastigli dopo l'amputazione di ambedue le gambe sotto al ginocchio, risalente all'infanzia. Per Botha però i proiettili appaiono aver seguito una traiettoria "dall'alto verso il basso", e ciò sarebbe stato possibile solo se Pistorius avesse indossato le protesi, garantendosi così la possibilità di mantenere l'equilibrio necessario a effettuare tiri tanto precisi. Mentre Botha parlava, Pistorius ancora una volta è esploso in lacrime.