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La Spagna se ne frega: avanti col tuka-tuka

Giulio Bucchi
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Sette gol in due partite, a casa dopo neanche una settimana di Mondiale. Brindiamo tutti insieme con la Spagna, caipirinha per tutti e le offriamo noi, ce li siamo finalmente tolti dai piedi: che palle, da sei anni vincevano sempre loro. Caipirinha per Xavi, quello che ha rotto lo spogliatoio; caipirinha per Del Bosque, un ct da sempre reputato pratico e scafato e che invece ha fatto fuori David Villa e Fabregas e snaturato l'equipo per far posto a un Diego Costa al 22%; caipirinha per Casillas, che dopo aver fatto schifo nella finale di Champions ma essersela portata a casa lo stesso, ha finito i jolly e si è visto; caipirinha per Llorente, il grande escluso che twitta tutto il suo dispiacere ma invece gode come un rospo. Nella gallery, la nazionale delle Wags: almeno qui, domina la Spagna...   Vai con la musica di Shakira, che al chiringuito Libero quaggiù a Ipanema è la morte sua (tipica espressione carioca…). La Spagna è morta, viva la Spagna. Si dice che dietro grandi uomini ci siano grandi donne, di certo dietro grandi calciatori ci sono grandi gnocche, e gli amici di Sport ci aiutano a scoprire che i nazionali spagnoli (ma non solo) oltre al tiki-taka hanno capito come funziona anche il tuka-tuka. Per ora gli resta solo questo da fare in ferie: guardate se è poco… Tudo joia di Bombinho @Texbomb

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