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Brasile, proteste contro spese sostenute per ospitatre i Mondiali di calcio

simone cerroni
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Manca meno di un mese all'inizio dei mondiali di calcio brasiliani e di giorno in giorno crescono le tensioni tra la popolazione. Non bastava il ritardo nella costruzione e nel restauro delle infrastutture sportive e le varie manifestazioni dei mesi scorsi contro l'aumento del prezzo dei mezzi pubblici. Ora la popolazione alza il tiro e i contrasti dei mesi scorsi contro le spese per i mondiali si sono trasformari in veri e propri tafferugli in piazza.  Saccheggi e scontri con la polizia hanno caratterizzato parte delle manifestazioni. Alcune decine di persone hanno attaccato sportelli bancari e negozi, in particolare quelli delle catene o dei marchi che fanno da sponsor alla competizione calcistica più importante del mondo. Da San Paolo a Rio de Janeiro, da Belo Horizonte ad altre località, i manifestanti sono stati poco più di diecimila. La questione di fondo è quella di un mondiale di calcio che non fa gli interessi della popolazione, secondo i manifestanti: "La domanda che abbiamo fatto è: per chi sono questi mondiali? E adesso è tempo di dare una risposta: questi mondiali non sono per la maggioranza della popolazione brasiliana. Siamo contrari a questo tipo di eventi che escludono la popolazione".  

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