L'ipotesi di un anticipo del voto al 10 marzo costringe il Pdl a cambiare scenario sulle primarie che decideranno il candidato premier. Lo ha spiegato il segretario del partito Angelino Alfano all'arrivo alla convention organizzata dagli ex An a Milano. In pratica se sarà confermato il calendario istituzionale che prevede lo scioglimento possibile delle Camere nella seconda metà di gennaio ci sono difficoltà a fare le primarie all'americana. "Non c'è il tempo materiale", ha detto Alfano, "perchè la sequenza prevista si sarebbe conclusa tra la fine di gennaio e i primi di febbraio". "Chiederò al presidente Berlusconi la riconvocazione dell’ufficio di presidenza", ha annunciato il segretario del Pdl, "per assumere delle decisioni definitive che riguardino la formula delle primarie e lo svolgimento di esse, anche in riferimento a questi tempi istituzionali dettati" dalla decisione dell’election day". In Lombardia - Alfano ha annunciato annunciato che il partito prenderà nei prossimi giorni una decisione sul candidato da sostenere nella corsa alla presidenza della Regione Lombardia. "Il solco in cui ci muoveremo è non rompere un accordo con la Lega che ha visto un governo, come quello della Lombardia, primeggiare in una serie di settori", ha aggiunto il segretario del Pdl. A chi gli chiedeva se è favorevole alle primarie di coalizione in Lombardia, Alfano ha risposto: "Io sono, sul piano metodologico, favorevole alle primarie anche in Lombardia". "E' chiaro - ha continuato Alfano - che, perchè ci siano le primarie è bene che ci sia anche una coalizione e che ci siano dei candidati". "Questo - ha spiegato - lo decideremo nella prossima settimana". "In campo vi sono candidati brillanti", ha aggiunto con riferimento indiretto a Gabriele Albertini e Roberto Maroni. "E, quindi, le scelte dovranno essere compiute tra soggetti che meritano grande fiducia: la scelta è difficile, ma è una scelta nel meglio e non nel peggio". Faremo una scelta che avrà come bussola il bene della Lombardia", ha assicurato.
