"Non mi identifico con le mie medaglie perchè poi se si va in crisi non ti rimane altro", aveva detto Josefa Idem poco prima di scendere in acqua per l'ottava finale in una Olimpiade. E la medaglia di Londra non è arrivata: nonostante sia stata in piena corsa per il bronzo fino agli ultimi metri. Il cedimento nel finale: Sefi ha chiuso in 1'53“223, a 0“3 dal podio. Ha trionfato l’ungherese Danuta Kozak, che ha conquistato la medaglia d’oro in 1'51“456. Argento all’ucraina Inna Osypenko (1'52“685) e bronzo alla sudafricana Bridgitte Hartley (1'52“923). Quarto posto per la svedese Sofia Paldanius (1'53“197). Ma la sconfitta di oggi non offusca minimamente la sua carriera straordinaria in sella a una canoa iniziata a Los Angeles nel 1984, quando ancora gareggiava sotto la bandiera della Germania Ovest. E sì, perché nel 1992 sposando l'allenatore Guglielmo Guerrini diventa cittadina italiana e da allora ha gareggiato indossando la canottiera azzurra regalandoci vittorie su vittorie. Ma le sue medaglie più prestigiose sono i figli Janek e Jonas. Il terzo posto agli Europei, la Coppa del Mondo di Poznan e l’argento alle Olimpiadi di Pechino sono solo le ultime vittorie del 2008. Complessivamente in Mondiali e Olimpiadi ha vinto 6 ori, 11 argenti e 9 bronzi. Agli Europei 8 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Ha vinto due Coppe del Mondo, un secondo e un terzo posto, conquistando complessivamente 45 gare di Coppa del Mondo. Inoltre, è entrata in finale nei Mondiali e Olimpiadi degli ultimi 25 anni. Dal maggio del 2001 al giugno 2007 è stata Assessore allo Sport del Comune di Ravenna. Josefa è anche molto impegnata nel sociale: è testimonial di Telefono Rosa, dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, di Acqua è Vita e per l’anno 2002 della campagna per la donazione di organi della Regione Emilia-Romagna. Collabora con la Gazzetta dello Sport e dal 2007 è membro della Commissione Scientifica per la Vigilanza e il Controllo sul Doping per la tutela della Salute nelle Attività Sportive del Ministero della Salute. “Controcorrente” è l’autobiografia pubblicata con Sperling & Kupfer nel 2007. Ha pure ricevuto dal Presidente Giorgio Napolitano l’onorificenza di Grand’Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Determinazione, grinta, coraggio, Sefi è l'emblema dell'applicazione che diventa successo. Perché comunque vada, meglio non si poteva fare: la canoa è il primo amore, conosciuto a 11 anni e mai più abbandonato, con lei ha partecipato a otto Olimpiadi diventando a 47 anni la prima italiana di ogni tempo per numero di Giochi disputati a pari merito con Piero e Raimondo D'Inzeo. A livello mondiale, è l'atleta femminile con più Giochi olimpici disputati in assoluto. Idem al termine della gara ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. "Peccato, solo 3 decimi dal podio: adesso basta, smetto. A Rio racconterò le storie delle altre. Ho iniziato oltre 30 anni fa: da juniores in Germania. E' stata una bella carriera. Ed è stato bello sognare insieme". "Ho guardato con la coda dell’occhio cosa succedeva e ho perso un po' di terreno", ha continuato Josefa: "E' stato comunque bello partecipare e lottare per una medaglia. E’ sempre difficile azzeccare la gara. Chi è arrivata al bronzo ha indovinato i dettagli, io probabilmente no. E’ stata la mia ultima gara. Ho avuto problemi d’infortuni vari nell’ultimo anno; ma sono arrivata qui a Londra, fortunatamente, al top e ho lottato alla pari con tutte. Tante altre volte non ho nemmeno lottato per medaglia. Sono contenta lo stesso", ha concluso.