Il jeans che regala un lato B da brasiliana
Intervista a Luca Berti, il genio del jeans come lo definiva Ferré
Aderenti, slavati, tempestati di swarovski, strappati e con le toppe a fantasia dei foulard in seta oppure colorati: così saranno i jeans della prossima estate. Parola di Luca Berti, genio del denim, come lo ha definito Gianfranco Ferré. Berti, anno 1962, ha lavorato con i marchi più prestigiosi e coordinato per anni l'ufficio stile della Diesel di Franco Rossi. Lì, nella patria del jeans, ha capito che quello che conta è l'architettura del capo. Per questo ha ideato un nuovo modo di cucire il denim, solo per donne («non mi interessa vestire gli uomini»): «Uno speciale taglio a mela, con fettuccia nascosta nella cucitura del cavallo, una sorta di push up per il lato B che regala l'effetto giocatrice di beach volley brasiliana». L'architetto del jeans e inventore del denim anticellulite ha eliminato il quinto taschino, ha alleggerito le tasche con cuciture sartoriali esterne «per rendere la donna che li indossa ancora più seduttiva». Non a caso, i suoi modelli portano nomi di icone femminili come Eva, Venere, Minerva. Ma perché così stretti? «Veniamo da un lungo periodo di leggings, le donne vogliono pantaloni aderenti e che slancino. Ma li vogliono anche comodi, i miei jeans infatti sono contenitivi. Il jeans elasticizzato sta meglio e si può portare per tuttoil giorno. Come ogni vero architetto, Luca Berti non si è fermato solo al disegno e alla creazione concettuale, ha seguito i “cantieri” delle sue opere. Dal suo quartier generale di Ferrara, un'officina ricavata nel cuore di una bellissima villa d'inizio Novecento, segue le collezioni, la distribuzione e la realizzazione. Lo spirito logico e imprenditoriale, accompagnato al guizzo geniale del designer, lo ha spinto fino in Cina per produrre i suoi capi. Qui ha incontrato la Vigoss nel 2008: un colosso che in un anno produce sedici milioni di jeans e fattura 230 milioni di euro, un colosso che ha deciso di investire sulla sua architettura innovatrice del denim. Gordon Wu e Jimmy Chen, colonne portanti della Vigoss, hanno investito due milioni di euro e sono stati subito ripagati da un successo lampo: 70 mila capi a stagione con un fatturato annuo in crescita geometrica. I jeans Lerock (nella foto) costano da 150 fino a 500 euro (con gli swarovski); si vendono da Giò Moretti, in via della Spiga, a Milano, e anche online (www.lerock.it). E se l'ultima ricerca inglese, sostiene che chi indossa i jeans è depresso, allora vogliamo essere tutti depressi.