Romanticismo dark
Velluti e trasparenze da Gucci, pizzo nero per Marani E se le gonne si allungano spuntano gli spacchi. Carré Otis sfila per Elena Mirò
Velluti, trasparenze e piume: il romanticismo noir di Gucci per una donna dalla femminilità dandy, un po' androgina e a tratti provocante. Ad aprire la sfilata una lunga gonna di velluto nero portata con un cordone in seta stretto in vita e un giubbino scuro stile militare. Cappotti pesanti in velluto sopra abiti damascati trasparenti, cappe nere su pantaloni equestri. Gli stivali con tacco a spillo. La giacca da camera in velluto bosco sui pantaloni pigiama, i calzoni da cavallerizza in tulle e seta indossati con il doppiopetto violaceo, le bluse di chiffon con pettorina e nodo, la giacca da donna-uccello in piume iridescenti. Tutto ha una finta aria vissuta e un'atmosfera notturna nei colori scuri che vanno dal nero al bordeaux, dal verde al petrolio e all'ametista. Una collezione secondo Frida Giannini, direttore creativo, partita con i materiali da tappezziere, resi morbidi da indossare, per una eroina dark dei nostri tempi. Di sera diventa hippy di lusso, con i capelli sciolti e ondulati alla maniera dei pittori preraffaeliti: abiti lunghi in tulle doppiato e arricciato, ricamato con ramage di grandi paillettes piegate per dare rilievo ai fiori. Gli accessori sottolineano il look con tocchi fetish, con le pantofole da camera sui tacchi, con il lusso delle borsette in coccodrillo dalla chiusura a sperone accoppiate agli stivali alti e anche stringati, con i bijoux di resina che riflettono i colori cupi della collezione per il prossimo autunno-inverno. Una dark lady affascinante e ottimista, quella di Angelo Marani, tra rose nere di pelle che ricorda «la voluttuosa verità dei fiori di Mapplethorpe e la bellezza di Les fleurs du mal di Baudelaire», spiega lo stilista. «Ho disegnato una collezione intensa e femminile facendomi trasportare dalla letteratura erotica francese». Marani attraversa la tecnica del patchwork, gli effetti di chiaroscuro e di tridimensionalità per dare vita a un sofisticato mix di materiali, fantasie e colori. Così allo spessore dei velluti nei rossi sangria e nei gialli olio si accosta la compattezza della maglia jacquard stretch a pied-de-poule. Con il maculato sfumato ad arte si fondono il pizzo di lana e le stampe con visioni di natura innevata e sorprendenti rose scarlatte. Le applicazioni di pelliccia (speriamo ecologica) sottili quando profilano tasche e polsi o opulente in volpe argentata ai bordi di giacche e cappotti. Protagonisti del prossimo inverno sono il macramè di lana nero laminato sovrapposto a una crinolina di satin ottanio che trasforma i piccoli abiti in pezzi unici, le roselline in pelle applicate su t-shirt dello stesso materiale e l'esclusivo cavallino maculato accoppiato a maglia di cashmere per la cappa e il cappotto. Al Castello Sforzesco John Richmond presenta il suo punk vittoriano, postmoderno, tra musiche di Morgan che accompagna alla consolle. Nero e bianco neve, con leggeri tocchi di colori cupi per linee geometriche. Il tailleur in principe di Galles ha la giacca strutturata e i pantaloni a vita alta, gli abiti hanno le gonne ampie che ricordano gli anni '60. Il punto vita è sempre sottolineato, anche con cinture bustino e gli orli a volte vengono lasciati grezzi. Spunta il denim metallizzato con la zip sul lato della gonna. Frange lunghissime sulle maniche della giacca in camoscio o sull'abito di tulle trasparente. Total white per gli abiti da sera con lunghe code e intagli al laser. Gli accessori sono decisi: stivali-guepiere; sandali rossi a listelli o in pitone arancio; stiletti borchiati o ricoperti di strass. E da Elena Mirò sfila una splendida Carré Otis, taglia 44: «Dalle brutte avventure della mia vita mi ha salvato l'ottimismo». La ex moglie di Mickey Rourke torna in passerella dopo sette anni dopo averne passate tante (disordini alimentari, problemi di droga e alcol, matrimonio violento). La sua uscita in passerella è un trionfo come lo è tutta la collezione di Elena Mirò diretta alle donne con le curve sensuali. Protagonisti i tagli sapienti a esaltare il punto vita spesso sottolineato da cinture gioiello. Lunghezze sotto il ginocchio con spacchi importanti. Le forme sono esaltate dall'utilizzo di materiali preziosi: cashmere, double zibellinato, stretch sottile come pelle, illuminato da una leggera luce di lamè. I jersey setosi accarezzano il corpo, gli effetti cromatici del satin valorizzano la silhouette. I colori sono naturali e luminosi: cipria, nudo, metallo e rosa dorato. E se da Kristina Ti ha sfilato il romanticismo grunge, da Elisabetta Franchi sono andate in scena le linee minimali un po' a uovo mischiate al folk.