Il ritorno del jeans blu
La prossima stagione sarà in voga una tonalità scura: la sabbiatura non tira più
La storia del jeans è come un romanzo d'avventura. Il primo capitolo è stato scritto a Genova tra il Cinquecento e il Seicento (anche se gli americani dicono diversamente) e non si sa quando verrà scritto l'ultimo, una cosa è certa: almeno per la prossima stagione torna il jeans blu scuro. Vietato, almeno per il momento, il denim stinto e consumato. Questa volta non si tratta di corsi e ricorsi storici, le motivazioni sembrano davvero serie. La sabbiatura (sandblasting), la famosa tecnica per conferire al jeans quell'aria vissuta e scolorita, sembra essere nociva per la salute dei lavoratori. Il processo prevede che gli operatori sparino la sabbia ad alta pressione verso i pantaloni, con l'effetto di lasciare nell'aria polvere di silice che i lavoratori respirano, correndo il rischio di contrarre una forma acuta di silicosi, una malattia polmonare spesso letale. La pratica è stata denunciata da Clean Clothes Campaign, un'alleanza di organizzazioni nata per migliorare le condizioni delle donne e degli uomini che lavorano nel settore tessile e nell'abbigliamento globale. Alcuni attivisti di Clean Clothes stanno facendo una campagna pressante su Facebook a cui hanno aderito molti marchi come Gucci, Levi-Strauss, Benetton, Carrera Jeans, Burberry, Mango, Replay New Look, Pepe Jeans e H&M che hanno messo al bando l'effetto sbiadito e usurato dei pantaloni e stanno tornando al denim scuro. Altri brand si stanno rassegnando, l'ultimo è Versace che ha annunciato di non voler più utilizzare la sabbiatura, dichiarando però di non voler rinunciare al denim chiaro e di impegnarsi a trovare tecniche alternative e sicure per la salute dei lavoratori. Quasi 34mila persone hanno firmato la petizione pubblicata dalla Clean Clothes Campaign. Il portavoce italiano della campagna, Deborah Lucchetti, ha fatto sapere che un certo numero di noti progettisti, produttori e rivenditori avevano già eliminato l'abbigliamento in jeans sabbiato dalle loro collezioni. Ma ha fatto notare che Dolce & Gabbana pur avendo telefonato per ringraziare per l'informazione «non sono interessati». Intanto si attende un segnale da parte dei colossi della moda come Giorgio Armani e Roberto Cavalli, due stilisti sempre molto attenti e sensibili ai problemi del mondo, degli esseri umani. E degli animali. Armani con il suo meraviglioso gatto è stato protagonista di molte campagne contro l'abbandono degli amici a quattro zampe. Anche questa volta non ci deluderà.