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Sbocciano fiori sul tubino nero

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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In principio era il little  black dress, una certezza: nero, semplice, rassicurante  ed elegante, con le caratteristiche della stilista francese chelo disegnò nel 1926. Con il carattere,la comodità, e la sensualità decisa di Coco Chanel. Il tubino   che piaccia o no, è un pezzo della storia, un capo intramontabile,  da sfoggiare in ogni occasione. Non è mai banale, nonostante l'impegno e l'estro che ci mettono i più grandi stilisti per renderlo più «particolare».  Petali e boccioli adornavano le mise delle dame di corte, diventati protagonisti negli anni '50 con le stampe del New Look di Dior,la botanica sembra non appassire mai: quest'inverno torna motivo dominante, anche per il  little  black dress. Ecco perché sbocciano  fiori rossi  sul tubino nero di Angelo Marani (nella foto), bellissimo. Lo stilista propone una silhouette più morbida sui fianchi per esaltare le forme femminili. Un giardino in fiore anche per  Roccobarocco, mentre è un giardino stilizzato quello che colora l'abito da cocktail di Blumarine. Una foresta  di notte, nei colori del bianco, nero e grigio per l'abito senza maniche di Marni; rami stilizzati per il  bosco in autunno  dipinto sul vestito di Ports 1961 che si ferma sotto il ginocchio e allunga anche le maniche. Bianco e nero da Bottega Veneta  e Burberry Prorsum. Jo No Fui reinterpreta il petite robe noire in pelle con un sensuale  spacco sul davanti. Pelle nera anche per Gianfranco Ferrè, Gucci e Salvatore Ferragamo. Rosso fuoco per Giambattista Valli. Animalier per Via delle Perle. Blu notte  con scollatura sensuale da Giorgio Armani.

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