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Trionfa in Messico l'alta moda di Dolce & Gabbana

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Chi non ha mai visto una sfilata di Dolce & Gabbana non può capire cosa significhi per i due stilisti l'amore per la moda. Che non è soltanto un fatto estetico o un abito ben riuscito, o un'intera collezione da 10 lode. È molto di più. Difficile da raccontare, quello che loro stessi faticano a spiegare: «Vogliamo lasciare al nostro marchio un'eredità, un Dna, un appeal, un esempio di come si vive affinché gli altri possano continuare». Nelle loro sfilate ci sono passione e magia, creatività e bellezza. E un ingrediente segreto che rende possibile il loro successo. Un successo che va oltre l'eccellenza made in Italy, che pure è stata recentemente riconosciuta e applaudita oltreoceano con uno schiaffo morale al The New York Times che si era espresso non proprio a favore dei nostri stilisti («confusi sul loro ruolo nel grande ecosistema del fashion»). Dolce & Gabbana a New York ha conquistato gli americani più scettici e la stampa più critica con abiti scenografici, con tessuti dipinti come fossero quadri in movimento. Il bis l'altra sera (18 aprile) a Mexico City: Domenico e Stefano hanno lasciato tutti col fiato sospeso con la sfilata di collezioni haute couture uomo e donna all'interno del Museo Soumaya di Città del Messico tra opere d'arte e preziose sculture. Per la prima volta il loro lavoro, molto legato all'Italia e soprattutto alla Sicilia, è stato contaminato da colori e sapori di altre terre. In passerella si sono visti abiti tempestati di rouches, tuniche in pizzo nero, gonne e top a più strati, sombreri e ghirlande di fiori. Non sono mancati i riferimenti religiosi e artistici come la Vergine del Guadalupe, ricamata sui lunghi abiti in paillettes, e lo stile folcloristico della grande Frida Kahlo. E non è mancata ovviamente la magia che contraddistingue le loro passerelle. Madrina della serata una splendida Sofia Loren, in abito nero con rose stampate, musa e amica dei due stilisti. Sono state oltre cento le creazioni esclusive presentate, e alla fine Domenico e Stefano hanno definito una «storia d'amore» quella nata tra il marchio e un Paese come il Messico, lontano geograficamente ma vicino al Dna di Dolce & Gabbana.

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