Al cinema si bacia sempre meno
Allarme di un filosofo francese: al cinema si va subito al sodo e non va bene
Allarme: il bacio al cinema è in via di estinzione. In origine era l'abbraccio vigoroso di Rhett Butler (Clarke Gable) e Rossella O'Hara in Via col Vento, poi le labbra di Marcello Mastroianni che sfiorano appena quelle di Anita Ekberg ne La Dolce Vita. Adesso c'è l'ultimo James Bond, Daniel Craig: sesso veloce, perché la missione incombe, zero baci. In confronto Sean Connery era da guinness. Che succede? Secondo il filosofo francese Alexandre Lacroix, il bacio è il vero barometro della coppia e saltarlo per andare subito al sodo non è una buona idea. Lacroix lo scrive nel suo ultimo saggio "Contributo alla teoria del bacio" e avverte del rischio "cattivo esempio" soprattutto nelle ultime pellicole cinematografiche. Profetico, allora, forse il titolo di Muccino L'Ultimo bacio? E lì comunque Accorsi si dava da fare con la bocca...Il problema, secondo il filosofo, è che i baci sono ormai considerati un po' antichi e fuori moda, roba da messaggini nei cioccolatini. Ormai nei film e nelle serie televisive si va subito in orizzontale: piuttosto che un sano abbraccio con incontro di labbra si opta direttamente per amplessi sado-maso, bondage e robe simili. Insomma, nei tempi moderni si va inesorabilmente verso una fast-(love) story: non c'è più tempo nemmeno per lavarsi i denti e quindi tanto vale evitare i primi step più teneri. Via le smancerie e le linguette, si va al centro della questione. E invece no. Diciamolo. Per le donne baciare un must: fosse anche solo un flirt e non la storia della vita, non sia mai che resti orfana di smack. Sarà che noi in questo restiamo il sesso debole, la metà romantica, sognatrice e affezionata al primo bacio, alla sublimazione del gesto, al tabù? Forse. Ma è anche vero, come diceva un tale, che quando si ama si vuole mangiare il partner: non solo baciarlo, ma morderlo e non mollarlo più. Difficile dimenticarsi di un bel bacio che lascia senza fiato. Anche in tv o al cinema se ne vedranno pochi, dice il filosofo, ma quei pochi si ricordano. Ieri sera uno strepitoso Richard Gere in "Autumn in New York" baciava eccome! Peccato fosse solo un film.