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"Cara mamma, preferisco papà"

Genitori separati, la scelta "a sorpresa" dei figli

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Di mamma ce n'è una sola. Ma di papà anche. E tutta la manfrina della "mamma è come un albero grande che tutti i suoi frutti ti dà" è finita nel cassetto di famiglia insieme alle foto sbiadite dei nonni e agli inguardabili filmini delle ultime vacanze a Milano Marittima. In soldoni: mamme svegliamoci. Non contiamo più come una volta. Non siamo più il faro illuminante e il nume tutelare della casa. Il cordone ombelicale è rotto, i figli possono tranquillamente fare a meno di noi e decidere, in caso di divorzio, di mollarci e andare a vivere con papà. Lo rivela un'indagine dell'Associazione Matrimonialisti Italiani secondo cui c'è stato un radicale cambio di costumi nelle famiglie italiane: il 22% degli intervistati dal Censis dice di aver come modello di vita il padre e il 20% degli adolescenti chiede, in caso di separazione, di stare con lui. Non so voi cosa ne pensiate ma la notizia è interessante perché si presta a un paio di considerazioni. Punto primo, i maschietti sono usciti dal letargo: hanno smesso di mostrare solo i pantaloni e hanno cominciato a esibire interesse e reale partecipazione alla vita di famiglia. Non sono solo - o non sono più - i papà che "devo lavorare, chiedi a tua mamma", "sono stanco, chiedi a tua mamma", "studia e riga dritto ma chiedi a tua madre e non rompere le palle a me". Sono i quarantenni-cinquantenni che dopo averle provate tutte tentano di mettere la testa a posto con un bebè. Punto secondo, forse le mamme dovrebbero cominciare  a domandarsi che ne è stata della loro magia. Anche perché è straordinario che abbiano perso appeal e attrattiva proprio negli anni in cui imperversa il modello della mamma amica, soffice e pronta a concedere tutto pur di liberarsi dai sensi di colpa. Forse, come dice il collega Francesco Specchia sul nostro giornale,  sono troppo aggressive, lavorano troppo, si sono talmente caricate di impegni e doveri nella ricerca ossessiva delle quote rose che hanno smarrito se stesse e il loro compito primordiale. O forse c'è una terza via. Il bilanciamento, il giusto mezzo. La parità tra uomo e donna incredibilmnete raggiunta in famiglia prima che sul lavoro.  Un'amica l'altro giorno mi ha detto: "Sai, mia figlia vuole che il pannolino glielo cambi solo papà, io l'assecondo ma è una cosa che mi devasta". Voi che dite? Io penso che sia una conquista.

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