Tosi: sogno Maroni leader. E il cerchio magico s'infuria
la cena di gemonio
Ci risiamo. Lega ancora coi nervi a fior di pelle. E ancora con Flavio Tosi al centro della contesa. È successo che il sindaco di Verona, alla Zanzara su Radio 24, rispondendo a una domanda maliziosa dei conduttori ha detto: come successore di Bossi, tra Calderoli e Maroni scelgo l'ex titolare dell'Interno. Poche parole che hanno scatenato la reazione piccata del senatore comasco Armando Valli, meglio noto come Mandello, esponente del cerchio magico bossiano. «Tosi pensi a fare la campagna elettorale per vincere le elezioni a Verona e questo vale anche per altri che invece di pensare per il bene e l'interesse del movimento stanno già con la testa alla successione del segretario federale che è un problema che non esiste. Finchè c'è Umberto Bossi è inutile scaldare rampe di lancio» ha tuonato Valli. E poi: «Tosi se è arrivato dove è attualmente lo deve alla Lega e al segretario federale». E ancora: il 1994 «fu l'anno in cui Bossi riprese sotto la sua protezione Roberto Maroni, togliendolo da un imbarazzante giravolta che fece imbestialire chi votava Lega. Bossi ha scardinato 50 anni di una repubblica incancrenita nel malaffare e nello sfruttamento del Nord. Nessuno deve mettere in discussione il segretario federale». È l'ennesima pagina di una rissa interna che sembra non finire mai. Anche l'altra sera a Gemonio, Varese, Maroni ha partecipato a una cena al ristorante vicino alla casa del Senatur. Un appuntamento organizzato dopo il famoso divieto di invitare Bobo annunciato a gennaio, bavaglio poi ritirato nel giro di 24 ore per la reazione indignata della base. Bossi s'è presentato solo a tarda ora e dopo parecchie telefonate: inizialmente aveva preferito andare da un gelataio di Laveno dove è solito passare alcune serate tra chiacchiere e sigari. Tra i commensali in quel di Gemonio s'è fatto vedere il segretario provinciale Maurilio Canton, che però con Bobo non s'è rivolto parola. Assenti, tra gli altri, Marco Reguzzoni e il consigliere regionale Giangiacomo Longoni. Sempre a Varese, domenica primo aprile i militanti voteranno per la seconda volta i delegati al congresso della Lega Lombarda organizzato a Bergamo l'1, 2 e 3 giugno. L'ultima volta erano emerse irregolarità: nell'urna erano spuntate più schede dei votanti effettivi.