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Su Cosentino la Lega si fa male da sola: la base meriterebbe di meglio

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Cosentino in galera! Su Cosentino libertà di coscienza! Cosentino libero! Cosentino in galera! Su Cosentino libertà di coscienza! E' la cronaca delle giravolte leghiste sull'arresto dell'azzurro Cosentino Nicola, nato a Casal di Principe, accusato di legami con la camorra. Silvio Berlusconi l'ha scelto da anni come leader regionale campano. Era pure sottosegretario. Uno che conta, insomma. Un po' come l'amico di Tremonti Marco Milanese, che infatti è stato salvato dal gabbio. Alfonso Papa, no. Lui è lo sfigato spedito in cella anche coi voti dei padani e senza troppi complimenti. Pensare che il Carroccio, con l'arrivo del governo Monti, ha avuto una straordinaria botta di fortuna: poter divorziare da Berlusconi senza staccare la spina al Cav. E prosciugare i serbatoi elettorali degli azzurri facendo opposizione dura e pura. Provando a rifarsi la verginità. Nulla da fare. La Lega sta in minoranza ma dà l'impressione di cedere ai compromessi. Cosentino l'ha scampata anche grazie a pezzi di Udc e Pd. Ma tutta la colpa (se di colpa si può parlare) è finita sul groppone del Carroccio. D'altronde cambia idea ogni due minuti. Brancola nel buio. Fa infuriare la base. In altre parole, si sta suicidando. La storia e le idee della Lega meriterebbero di meglio.

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