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Nuovo direttore e versione solo su internet. Ma "la Padania" resta nei guai

il quotidiano in difficoltà

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Brutta aria alla Padania, il quotidiano della Lega Nord. Da alcuni giorni i giornalisti (non tutti) hanno scelto di non mettere la firma per chiedere alla proprietà chiarezza sul futuro. C'è un problema di quattrini, e i 31 cronisti sono in stato d'agitazione. Dietro l'angolo, ci sarebbero delle novità. Via il direttore Leonardo Boriani, al suo posto potrebbe andare Stefania Piazzo (che era stata al timone del settimanale “il Federalismo”, poi chiuso, e che in questi giorni ha firmato i suoi pezzi). Non solo: il giornale potrebbe abbandonare l'edizione cartacea per andare solo su internet. Al momento non c'è nulla di ufficiale. E' molto strano che il Carroccio, il cui bilancio è invece florido, non intenda ripianare i debiti puntando seriamente sul suo giornale, che avrebbe soltanto 500 abbonati e in edicola – a essere ottimisti - si fermerebbe a meno di 5mila copie vendute (in via Bellerio nessuno è disposto ad azzardare cifre ufficiali). La proprietà della Padania fa capo all'Editoriale Nord, una società cooperativa nel cui consiglio di amministrazione dominano esponenti del cerchio magico, ovvero i colonnelli più vicini alla famiglia del Senatur. Il presidente, infatti, è il capogruppo al Senato Federico Bricolo, ma ci sono anche il suo omologo alla Camera Marco Reguzzoni e la vicepresidente di Palazzo Madama Rosi Mauro. Gli altri sono Roberto Cota e Stefano Stefani. Un giornale in difficoltà non è mai una buona notizia: esprimiamo sincera solidarietà a tutti i dipendenti della Padania, auspicando che tutto si risolva per il meglio.

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