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Gargamella, la "marcia" e Ferlinghetti: una domenica politica

All'Eur s'è discusso di alleanze, cortei e busta paga. E quando abbiamo cacciato i pennivendoli di Ballarò mi è venuto in mente (ancora) il collettivo Camilo Cienfuegos

Ferlinghetti votava Udeur Foto: Ferlinghetti votava Udeur
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(Satira). Venerdì si comincia la grande guerra alla Casta. Si va tutti in Parlamento per la prima volta. Sono un po' emozionato. Il cittadino Pepe non ci ha ancora fatto sapere nulla delle cravatte e missà che me ne dovrò comprare una. Deciderò, o meglio decideremo all'ultimo se legarcela in testa. Domenica ho lasciato Fossombrone e sono tornato a Roma, mia moglie è venuta con me e non è che le piaccia molto quell'albergone all'Eur che tra l'altro non mi sembra molto ecocompatibile. Però a Roma c'era il sole. Alla mattina abbiamo lasciato quel casermone di cemento e siamo andati a fare un giro. Siamo stati anche a Villa Borghese, dove ho piantato in gran segreto dei banani (speriamo che il clima mi assista). Nel pomeriggio si è tenuta l'assemblea. Tutte quelle votazioni per alzata di mano. Eravamo bellissimi, duri e puri. Forse un po' meno puri, ecco, perché secondo me non siamo proprio compattissimi su Gargamella. Il cittadino Ivan Catalano ha fatto un bel casino. Eppure Beppe glielo dice sempre di non parlare con i pennivendoli. "Un governo alla fine si farà. Qualcuno prenderà la decisione di farlo. Sull'alleanza con Bersani il MoVimento è in fermento da giorni. Un referendum? Forse", ha spiegato il cittadino Ivan. E così tutti i pennivendoli a scrivere "Inciucio Pd-Cinque Stelle". Non capisco perché ci piaccia così tanto fare politica di domenica, che tra l'altro c'è anche la serie A da vedere in streaming. Ma soprattutto non capisco che cosa vogliamo fare con Gargamella. Oh, per me ha ragione Beppe quando dice che è uno zombie, un morto che parla, e che con Gargamella non si tratta. Epperò il cittadino Ivan ha detto che molti non la pensano come Beppe e Gian. Io comunque sono per il dialogo, non con Gargamella e lo Psiconano, ma tra noi cittadini a cinque stelle. E poiché sono per il dialogo spero che il cittadino Ivan non venga processato online e poi espulso (oh, tra l'altro, quand'è che si vota sull'espulsione del cittadino Tacconi? Io, lo comunico a tutto il MoVimento, ho archiviato la carta igienica. Solo acqua, come dice Beppe).  Beppe se l'è presa malissimo per le dichiarazioni del cittadino Ivan e ha detto che se i cittadini votano la fiducia al Pd lascia il MoVimento. Che grande che è Beppe, lo ha sempre ripetuto che uno vale uno, e anche se lui è un "uno" più importante è pronto a lasciare il MoVimento se andiamo con Gargamella (Beppe e Gian, ve lo dico, lo lascerei anche io). Epperò poi Beppe ha aggiunto che "non ci saranno né consultazioni interne né referendum". A me 'sta parola "consultazioni" dice poco, mi puzza tanto di vecchia politica e forse non ho capito bene cosa intende Beppe. Epperò mi sembra un modo per dire che di votare il Pd non se ne può neanche parlare (sennò, credo, vieni espulso). Quindi sono andato un po' in casino: se uno vale uno ma uno dice che con uno (Gargamella) non si può parlare, quale "uno" vale due? Boh. Chissenefrega. Tanto io sono d'accordo con Beppe e Gian. A fare un po' di chiarezza, comunque, ci ha pensato la cittadina-capogruppo-rotante Roberta, che quando sente parlare di alleanze coi "rossi" di Gargamella le parte la palpebra e si rosicchia tutte le unghie. Roberta ha preso il microfono: "Iiitaaaliaanii, ciiitttaadiiniii, nella nostra identità non c'è spazio per nessuna alleanza con il Pd". Poi ha parlato anche di "imperativo categorico". Quindi il cittadino Vito è stato ancora più chiaro e ha detto che "noi proporremo al Capo dello Stato un governo a 5 Stelle. Non ci sono margini per nessun'altra opzione". Bravo Vito! Tiè Gargamella! Tié Psiconano! Vi è chiaro? A noi al massimo va bene un governo d'opposizione, che è un concetto particolare rivendicato da Beppe, ma secondo me molto efficace. Oh, tra l'altro se la cava con le parole il cittadino Vito (e infatti quel pennivendolo di Roncone del Corriere, che c'ha proprio l'ossessione per noi, lo ha paragonato al dottor Sottile, che io mica sapevo chi fosse ma lo ho letto su Wikipedia e non mi sembra affatto un complimento). Piesse. Volevo aggiungere due cosette sull'assemblea. La prima, che mi è piaciuta troppo, è quando abbiamo cacciato quei pennivendoli di Ballarò che non credono alla storia del chip sotto la pelle. Siamo stati super democratici, abbiamo deciso di cacciarli per alzata di mano. Proprio come quando al collettivo Camilo Cienfuegos decidevamo, democraticamente, di non far restare quel puzzone di Ferlinghetti, quello che aveva votato l'Udeur e gli piaceva la bomba atomica. La seconda cosa, che mi ha divertito, è stato quando abbiamo votato per la marcia dal Colosseo al Parlamento, bocciata perché "troppo fascista": da un lato c'era la cittadina Roberta eccitatissima che parlava delle nomine dei quadrumviri (chi sono poi 'sti quadrumviri chi lo sa), dall'altro c'era il cittadino Pepe al cellulare con dei suoi amici (li chiamava "compagni" e non "cittadini", non so perché) e insisteva per farli venire in corteo con il loro Daily Iveco e il super impianto stereo così potevamo marciare al ritmo di Gloria al Bravo Pueblo in onore a Chavez. Poi non se n'é fatto nulla, né dei quadrumviri né del Daily Iveco. La terza cosa, che mi ha lasciato dubbioso, è stato quando un gruppetto di cittadini ha detto: "Noi non siamo Casta ma neanche francescani". Insomma, qualcuno diceva che la busta paga da cittadino-onorevole decurtata a 2.500 euro è troppo poco. Altri, invece, volevano abbassarla ancora. Io il mio pensiero sulla busta paga per ora non lo dico, ecco, che è meglio. Aspetto il cedolino a fine mese. Ma tanto anche su 'sta storia dello stipendio, sono sicuro, Beppe e Gian troveranno la quadra e ci diranno quanto dobbiamo guadagnare.

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