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I copti in pericolo anche a Milano

Bande di fondamentalisti egiziani scatenano la caccia al cristiano

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Si prepara a sbarcare anche a Milano la persecuzione dei cristiani copti. «Da giorni circolano voci tra i giovani musulmani egiziani che frequentano la zona di via Padova», denuncia il coordinatore del movimento egiziano “6 aprile” in Italia, Ala al Gazzar, all'agenzia Aki – Adnkronos International, «secondo le quali alcuni ragazzi si stanno organizzando per vendicarsi di quanto accaduto lunedì scorso davanti al nostro consolato a Milano». L'esponente del gruppo egiziano, noto per aver guidato la rivoluzione contro Hosni Mubarak, fa riferimento a una rissa, avvenuta «durante la manifestazione organizzata lunedì scorso dai copti davanti al consolato egiziano di Milano, per condannare le violenze avvenute al Cairo il giorno prima», in cui durante gli scontri con la polizia erano stati uccisi 24 copti. All'origine della tensione nel capoluogo lombardo, c'è soltanto il racconto di un musulmano che sosteneva di essere stato aggredito da alcuni copti e che era «andato a chiamare rinforzi tra i suoi amici di via Padova provocando scontri e il ferimento di cinque persone». La voce intanto sta circolando e i più fanatici si danno appuntamento per «difendere l'Islam» e scatenare la caccia al cristiano proprio durante la nuova manifestazione organizzata dai copti davanti al consolato egiziano di Milano per domenica 16 ottobre. Ai cristiani egiziani, molti dei quali immigrati in Italia per sfuggire alla violenza dei fondamentalisti, potrebbe essere così negato, con un pretesto, anche il diritto di parola oltre che la libertà di praticare liberamente la loro religione. Perciò al Gazzar lancia un appello: «Chiediamo ai musulmani egiziani residenti a Milano di mantenere la calma e di non accettare provocazioni, temiamo che ci possano essere scontri con i copti che vivono in città. Non vogliamo che i tentativi di far cadere l'Egitto in una guerra civile si ripercuotano anche tra noi egiziani che viviamo in Italia».

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