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Radiazione, l'Alta corte del Coni frena

Sentenza rinviata

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Dall'Alta Corte uno schiaffo sonoro in faccia alla Federcalcio: l'ordinanza sulla questione radiazioni è sì interlocutoria, perchè non può ancora mettere una parola fine all'oscura vicenda che ha condotto a questo processo ad personas, ma è un segnale inequivocabile: «Chieppa e la sua corte vogliono dalla Federcalcio tutti i documenti, tutti i verbali che attestino e dimostrino: A) che i processi istruiti nei confronti di Moggi, Mazzini e Giraudo a poche ore della scadenza dei loro 5 anni di squalifica per Calciopoli siano stati processi veri, che l'attualizzazione ordinata dall'Alta Corte sia stata vera e non la finzione che è apparsa ai più seguendo Palazzi e i giudici di disciplinare e corte di giustizia mettere l'orologio indietro al 2006 per arrivare alle radiazioni, nonostante il monito dei giudici Coni; ma Chieppa non si ferma a questo, vuole conoscere tutti gli eventuali procedimenri per le ulteriori radiazioni intervenute, vuol sapere che tortuosa pista ha seguito la questione Preziosi, denunciata per tutta l'estate da Tuttosport, con una radiazione accettata dal presidente del Genoa nel 2006 e mai irrogata; Chieppa ne vuole sapere di più anche sull'affare Dal Cin. In definitiva quello che chiede all'Alta Corte per arrivare a una decisione è che sia seguita una prassi corretta che si sia attualizzato il procedimento, che ci sia stata una vera par condicio e perchè in altri analoghi casi la federazione si sia mostrata - a differenza di quanto fatto con Moggi, Giraudo e Mazzini di manica molto larga. La federazione, insomma, dovrà dare giustificazioni molto più convincenti di quelle fornite in udienza il 13 ottobre sul proprio operato. Abete dovrà trovare le spiegazioni per non subire, dopo quello di oggi, un altro schiaffone sotto Natale. “Non potevano non tener conto di quanto abbiamo sostenuto fino ad oggi. Finalmente, si richiedono alla FIGC spiegazioni più esplicite, come la mancata attualizzazione delle prove documentali, i tempi della radiazione e tutte le carte inerenti Sabatini e Preziosi”. Queste le prime dichiarazioni a caldo di Luciano Moggi, rilasciate ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24, in relazione alla decisone intrapresa dall'Alta Corte di Giustizia Sportiva circa i ricorsi proposti da Innocenzo Mazzini, Luciano Moggi ed Antonio Giraudo, che ha esplicitamente ordinato alle parti in causa l'espletamento di una serie di adempimenti istruttori, da effettuarsi entro il termine di trenta giorni. “Evidentemente, hanno capito che c'è qualcosa che non ha funzionato, – prosegue l'ex DG della Juventus - ed oggi siamo veramente felici che tutte queste cose finalmente inizino a venire alla luce”. di Alvaro Moretti

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