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Tre baffi rossi. Di vergogna

Calciopoli e le sabbie mobili

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Ci mancava anche questo: un pozzo di verità inesplorata che cambia tutto. Calciopoli era, doveva essere un'altra cosa: ora abbiamo scoperto che i marescialli orecchiuti di via In Selci ascoltavano a 360°, ma che chi doveva dare ordine di trascrivere le telefonate gravi o solo interessanti non dava l'input se di mezzo c'era l'Inter. Ma anche il Chievo, il Brescia etc. Quei tre baffi rossi messi a fianco delle telefonate di Facchetti a significare che la chiamata sul 5-4-4 era di quelle gravi, da sunteggiare, da inserire nelle informative fatte poi circolare e pubblicare o precipitate nell'estate 2006 sulle scrivanie di Borrelli e compagni significano tanto, forse tutto. Ci mettono paura, quei tre baffi rossi omessi: il caso Telecom, le nucinate, l'indagine scomparsa della Boccassini di cui non si può sapere nulla, la fuga di cervelli dal ruolo di pm a Napoli, l'approdo al comune di Napoli di Auricchio e Narducci, la prescrizione a orologeria per lo scudetto 2006, le telefonate sparite e poi ritrovate, i baffi comparsi e finiti nel dimenticatoio. In che sabbie mobili stiamo mettendo le mani? Eppoi: possibile che questa parte della verità di Calciopoli interessi, tanto da ricercarla, solo all'imputato Moggi ai fini difensivi ovvi di un processo per evitare una condanna per associazione a delinquere? di Alvaro Moretti

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