Mario Biondi, l'imprevedibile soul man
un concerto che diventa una festa
Perché Mario Biondi è così, imprevedibile, mica ci puoi fare nulla. Ti aspetti un concerto e ti ritrovi ad una festa in casa. Sei convinto di essere alla prima del tour “Due - The Unexpected Glimpes” e invece sei dentro ad un caleidoscopio di musica ed emozioni. Vorresti chiedere aiuto al vicino e ti ritrovi a duettare con quella della fila sotto alla tua. Roba da non credere. Però, detto fra noi, credeteci eccome. Perché di spettacoli così, come questo proposto all'Auditorium di Roma da Mario Biondi da Catania (la prima ,mercoledi 7 marzo, si replica il 10 aprile e a Milano il 4 aprile) non ce ne sono mica tanti in giro. In tutto e per tutto. A partire dall'inizio, dedicato a Lucio Dalla con una versione di Futura, divisa metà fra cantato e recitato. Inizia Pino Insegno e finisce Mario Biondi. Un passaggio di testimone suggestivo, significativo, teso ad esaltare la forza poetica delle canzoni di Dalla. Non un omaggio scontato, tanto meno comandato, ma pensato e voluto. Come la “tripolina” finale del concerto, con Mario Biondi che si rimette il cappello nero e se ne va via cantando “4 marzo”. Se omaggio ha da essere che lo sia per davvero. Come lo è quello dedicato al tecnico morto durante l'allestimento del palco di Laura Pausini. Un “ragazzo” dello spettacolo, di quelli che fanno girare gli spettacoli, affianca il cantante siciliano e tributa l'omaggio al collega morto. “La nostra sicurezza”, dice, “è la nostra sicurezza”. Mario Biondi annuisce, il pubblico applaude. Giusto, ineccepibile. Ma siccome lo show deve andare avanti, che abbia inizio la festa. Ed è festa vera quella che propone Mario Biondi nelle sue due ore e mezzo di concerto, con gli amici che si alternano, il soul che lascia il posto al Funk, per virare su jazz, planando dolcemente sui ritmi brasiliani della bossa nova. Tante curve, pochi rettilinei, mai una derrapata. Insomma, questo artista si può davvero permettere tutto, al contrario di tanti altri sui colleghi che dovrebbero limitarsi a tenersi ben saldi sui binari loro concessi. Biondi, in questo, è un pilota perfetto, ormai padrone del mestiere, al punto tale da far tutto come se non toccasse a lui. Ma a quel signore alto, un po' sgraziato, che lascia l'anima nel camerino e manda sul palco questa entità canora. Un modo per vincere senza strafare. Il repertorio della serata è quello prevedile, i brani del nuovo album e i cavalli di battaglia del suo recente passato. Ma anche il vecchio, con questa veste, appare sempre nuovo. Soprattutto perché ti fa muovere le gambe e schioccare le dita alla ricerca del tempo giusto, dello swing per far danzare la mente. Ma proprio perché il cantante catanese è imprevedibile, per questa avventura ha deciso di portare a giro per l'Italia due progetti diversi. A Roma e Milano va in scena con “Due - The Unexpected Glimpes”, ovvero la grande band al completo e i talenti emergenti portati alla ribalta da Biondi, in veste di talent scout. Merce rara in Italia, dove la pigrizia degli artisti e pari solo alla loro ingordigia. In tutte le altre date il cantante si esibirà con il suo gruppo nel “Jazz Set - The Italian Jazz Players”. Le date più importanti sono il 13 marzo al Teatro Manzoni di Bologna, il 15 marzo al Teatro Carlo Felice di Genova, il 20 marzo e il 23 aprile al Teatro Augusteo di Napoli e il 24 marzo al Teatro Politeama di Palermo. Se siete da quelle parti non perdere l'occasione...Con Biondi ci sarà la sua band sua band, composta da Daniele Scannapieco al sassofono, Beppe di Benedetto al trombone, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano, Luca Florian alle percussioni, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria