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Date alle Cucciari le "Invasioni", allora si che saranno barbariche

la Bignardi perde colpi

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Ammettiamolo, non tutto il male viene per nuocere. Perché la nevicata che ha mandato in tilt Roma, come fosse un flipper particolarmente sensibile, mi ha costretto a vedere la puntata delle invasioni Barbariche condotta da Daria Birignao Bignardi. Per carità, non sono così masochista, ma visto che il menù televisivo della serata non offriva molto altro (Attenti a quei due, sulla Rai, è pornografia pura), ho scelto per il male minore, facendo anche una piacevole scoperta. Perché la sciuretta Bignardi, in apertura, ha ospitato Geppy Cucciari, uno dei volti più interessanti de La7, nonostante non venga affatto valorizzata dalla rete. Si, d'accordo ha la titolarità di un preservale, quello che anticipa il Tg Mentana, il vero one man show dell'informazione, ma non le è stato concesso l'onore della prima serata. Invece se la meriterebbe eccome. Magari proprio al posto della Daria Bignè, ormai simile ad un babà venuto male, tanta è la pesantezza. La Cucciari, invece, riesce a volare leggera anche su gli argomenti più ostici,  offrendo sempre al telespettatore un lato al quale agganciarsi per comprese l'argomento del momento. La Bignardi, invece, è ormai troppo concentrata su se stessa per ricordarsi che sta facendo televisione.  E, in fondo, il problema della Bignardi è lo stesso di quella eletta schiera di personaggi chiamati da Polo Ruffini a comporre il palinesto de La7, che non si sta rivelando affatto vincente. Gli ultimi dati d'ascolto hanno implacabilmente dimostrato che le scelte fatte non sono state poi così vincenti. Ecco la circostanza sarebbe l'occasione giusta per un sapiente gioco delle parti. Dati alla Cucciari le invasioni barbariche e solleverete il mondo, mentre consegnando alla Bignardi  il preserale il mondo vi sarà grato. In quel modo Bigné Birignano potrà pontificare su tutto e tutti, magari mettendoci finalmente del suo, una volta tanto,  mentre Geppy avrebbe finalmente l'occasione  per fare domande vere. Perché in tutto questo la vera comica della situazione è la Bignardi, non la Cucciari. E non è certo colpa della neve se così va il mondo.

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