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Contro Infante il metodo Santoro... Rai Due perde colpi

la Bianchetti sbianchetta MIlo

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Se viale Mazzini decide di mettere alla gogna qualcuno dei suoi dipendenti, ci riesce benissimo. Soprattutto se tutto ciò serve ad assecondare un disegno politico. L'ultimo caso, che rischia di trasformarsi nel primo della lista, ha per protagonista Milo Infante, che assieme a Lorenza Bianchetti conduce il programma Italia sul 2, il contenitore pomeridiano della seconda rete che si occupa di cronaca, politica e attualità spicciola. Ma visto che la rete ha deciso di puntare tutto sulla Bianchetti, al giornalista, regolarmente assunto come caporedattore, toccano solo le briciole. Niente politica e cronaca di giornata. Non solo. L'ex valletta, grazie alla copertura politica ed editoriale del vicedirettore di Rai Due, Roberto Milone, e l'avallo del timoniere della rete, Pasquale D'Alessandro, ormai “controlla” il programma e siccome non vuole rogne ad Infante è stato imposto di non invitare i giornalisti di Libero, Giornale e Fatto Quotidiano. Il programma, poi, è off limits anche per Don Mazzi, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi e, udite udite,  Massimo Giletti, il conduttore de L'Arena su Rai Uno. Insomma, i personaggi considerati scomodi a casa. Da qui la decisione di Infante di far causa all'azienda per vedere riconosciuti i propri diritti, nonostante i ripetuti contatti con il direttore generale, Lorenza Lei, informata della vicenda anche da parte di alcuni consiglieri di amministrazione. Infante, non potendo parlare ufficialmente, ha consegnato agli amici di Facebook il proprio sfogo. «Molti di voi mi hanno scritto lamentando una mia presenza marginale nella trasmissione», afferma il giornalista di Rai Due sul social network, «un articolo apparso questa mattina su un quotidiano e postato sulla mia pagina mi costringe a confermare che la “sensazione” di molti di voi è un dato di fatto contro cui mi sto battendo (inutilmente) da settembre e che quanto affermato dal quotidiano Leggo corrisponde nella sostanza alla verità. Basta dare una rapida scorsa agli ospiti e ai temi dei miei spazi per sfatare qualsiasi dubbio. E trovare risposta a una delle domande che più spesso mi rivolgete: “Che fine ha fatto Stefano Zurlo” (inviato del Giornale ndr)!? “Perché non inviti più in trasmissione i giornalisti di Libero”? “Perché non ti sei occupato tu di Sarah Scazzi”? La risposta è semplice. Perché non mi è consentito». Il “metodo Santoro”, insomma, colpisce ancora. Un metodo che sta danneggiando anche il programma. L'anno scorso lo share medio della trasmissione viaggiava attorno al 13%, quest'anno non supera il 7%.  E questo perché il prodotto del pomeriggio di Rai Due è stato snaturato, addomesticato, piegato alla logica del vicedirettore Milone, che risponde solo all'Udc, che vuole una “finestra”  informativa tutta sua. E non alle esigenze del servizio pubblico. Come dovrebbe essere trattandosi di Rai Due.

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