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Fiorello fa il botto (di soldi) e la Rai va in rosso

il più grande flop dopo il week end

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Il più grande disastro dopo il week end” rischia di mandare definitivamente a gambe all'aria  la Rai e quanti continuano a pensare che uno show più costa, più sia bello.  La parola qualità, il concetto di economia domestica secondo il quale a fronte di un costo deve esserci un incasso, o la semplice regola del buon padre di famiglia in base alla quale in tempi di vacche magre si riducono le spese, a viale Mazzini non hanno diritto di residenza. Anzi, nel vano tentativo di riguadagnare posizioni, la tv pubblica si è messa a spendere come non faceva da tempo. Peccato che i conti, soprattutto quelli da saldare, prima o poi arrivino. E quando bussano alla porta son dolori per tutti. Come nel caso dello show di Fiorello. Il più grande spettacolo dopo il week end, un inno all'ego smisurato dell'animatore televisivo più sopravvalutato della storia quale è Fiorello, è costato alla Rai 12 milioni di euro per quattro puntate. Al  giovanotto siciliano, amico di Jovanotti, sono andati 300 mila euro a puntata, quale cachet personale. La Sipra, la concessionaria della Rai che si occupa della raccolta pubblicitaria, secondo Dagospia avrebbe portato a casa circa 8 milioni di euro. Viale Mazzini, cifre alla mano, ha dovuto cacciare 4 milioni di euro per far tornare i conti. Sì, d'accordo, lo share è schizzato alle stelle per quattro lunedì sera, facendo registrare picchi che difficilmente si vedono di questi tempi, ma visto il risultato economico ne valeva davvero la pena? E la lezione di Vieni via con me, l'altro show dai grandi costi ma dai piccoli incassi realizzato da o Fabio Fazio e Roberto Saviano, non è servita a nulla? E poi è davvero compito del servizio pubblico realizzare produzioni “monstre”, tipo le canzonissime di una volta, oppure la mission è cambiata, ma a viale Mazzini  si continua far finta di nulla? Al solito, errare è umano ma perseverare è diabolico.  Tutte domande alle quali sarebbe interessante dare una risposta. Per il momento dobbiamo accontentarci di sapere che la Sipra, nel caso di Fiorello, avrebbe venduto gli spazi pubblicitari ad una cifra nettamente inferiore al valore di mercato. È chiaro che i venditori della Rai puntavano sui grandi numeri, che non ci sono stati. La contrazione del mercato, la necessità delle aziende di rimodulare i budget, hanno fatto saltare il banco. Con il risultato che sappiamo. E adesso la Rai cosa farà? Chiederà un altro aumento del canone o varerà un'altra “manovra” da lacrime e sangue, tagliando quel poco che è rimasto da tagliare? E dire che davanti a sé viale Mazzini ha appuntamenti importanti, come le Olimpiadi di Londra e gli Europei di calcio, ai quali rischia di arrivare con le ruote sgonfie e il fiato corto. E allora ti viene il dubbio che Ballando con le stelle, dove di stellare ci sono solo i cachet degli ospiti, pagati veramente a peso d'oro come nel caso di Bobo Vieri  e Gianni Rivera (le cifre iniziali, 630 mila euro e 480 mila, sarebbero state ridotte del 30%), non sia un altro inno allo spreco, uno spettacolo dai costi elevati, ma dagli incassi pubblicitari minimi.  Certo, per tirare le somme è ancora  presto, ma gli elementi per dubitare ci sono tutti.

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