Se la Rai si scorda anche di Walter Chiari
solo le teche hanno memoria
A volte un dettaglio può uccidere una poesia, canta in una celebre canzone Enrico Ruggeri. Mai cosa fu più vera di questa. Perché la qualità del servizio pubblico, la Rai in questo caso, la vedi dai particolari, non dai fiumi di parole che inondano i talk show, o dalle scemeggiate ( si scene sceme) che contraddistinguono i reality (ma realtà di cosa? della bassezza morale di un Paese alla frutta? Dell'imbarbarimento collettivo?) con i quali vengono riempiti i palinsesti. E allora un particolare come venti anni dalla morte di Walter Chiari, il comico è scomparso il 20 dicembre del 1991, meriterebbero maggior attenzione da parte della Rai che sé stata una grande televisione quando l'Italia era piccola, lo deve proprio a personaggi come Walter. Il quale, grazie alla capacità del figlio Simone Annichiarico, sarà degnamente ricordato da La7 con una serata speciale de “La valigia dei sogni”. La Rai, invece, non è riuscita a far di meglio che aprire una finestra-omaggio sul sito internet delle Teche Rai (www.teche.rai.it), dove si possono rivedere venti scenette con i personaggi più famosi creati da Chiari, come il mitico Sarchiapone o l'imitazione dei fratelli De Rege, e le barzellette raccontate a Studio Uno e nei primi cicli di Fantastico. Il tutto accompagnato da un bellissimo album fotografico di questo attore eclettico e molto amato dalle donne. “Un tributo via web della Rai”, sottolinea Barbara Scaramucci direttrice delle Teche, “per far conoscere meglio ai giovani i grandi personaggi di spettacolo della televisione di un tempo e il senso di attualità che hanno le loro battute anche a decenni di distanza”. Complimenti alla Scaramucci, peccato la tv abbia perso l'occasione per saldare i conti rimasti in sospeso con il grande attore comico. Perché se a distanza di venti anni critica e pubblico sono concordi nel valutare Walter il grande pioniere della satira televisiva più corrosiva e spregiudicata, che lui portò nella Tv della Rai sotto forma di apparenti nonsense e battute stralunate, che raccontavano però assai bene i difetti e le manie dell'Italia di quel tempo, significa che la Rai gli deve pur qualcosa. In fondo Chiari è stato, con Mina, Panelli, Corrado e poi Baudo, il protagonista principale di quasi un trentennio televisivo. Il suo esordio, nel lontano 1958 con “Le vie del successo”, in coppia con Carlo Campanini, conteneva già quasi tutti i personaggi di fantasia sui quali avrebbe costruito il suo successo, adeguandoli anno dopo anno alla realtà. La7, invece, a partire dalle 21 e 10 di martedì dedicherà uno speciale al grande artista con la messa in onda del film “Il giovedì” realizzato da Dino Risi nel 1963 e interpretato da Walter Chiari. Al termine del film il figlio di Walter, Simone, guiderà i telespettatori attraverso la vita di suo padre. E dire che Rai, un bel giorno, ha dato il benservito a questo ragazzo di belle speranze e di grande talento. Un'altra occasione persa…