Il Tg3 e le "amichevoli" dimenticanze della zarina
Dal servizio spariscono Casini e l'Udc
E poi hanno il coraggio di sostenere che Augusto Minzolini, direttore del Tg1, nasconde le notizie. Edizione delle 19 del Tg3, quello diretto dalla zarina Bianca Berlinguer, di domenica. Tema del giorno, e per renderne conto basta sfogliare i giornali, l'inchiesta della Procura di Roma circa le presunte tangenti versate dai vertici dell'Enav ai partiti. Anche il tg del terzo canale Rai se ne occupa, ovviamente. Nell'occhio del ciclone, in particolare, c'è l'Udc di Pier Ferdinando Casini. Secondo i magistrati romani titolari dell'inchiesta Giuseppe Naro, deputato e segretario amministrativo del partito, avrebbe ricevuto personalmente 200 mila euro dall'amministratore delegato dell'Enav Guido Pugliesi. Ma nel servizio mandato in onda dal Tg3, all'interno dell'edizione delle 19 - quella di punta – di tutto questo non c'è traccia. Romolo Sticchi, che firma il pezzo, non ne fa minimamente cenno. Distrazione o chiaro ordine di scuderia della direttora, visto che il Terzo Polo, quello formato da Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e lo stesso Casini, è diventato il nuovo “editore di riferimento” per molti direttori, e dirigenti, della Rai? E tanto per essere chiaramente schierati, il Tg3 non cita nemmeno Vincenzo Morichini, ex amministratore delegato delle agenzie di Ina Assitalia, amico di Massimo D'Alema. Anche in questo caso vale lo stesso dubbio di prima: distrazione distorsione? Eppure nel servizio in questione si fanno i nomi dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ieri si è detto del tutto estraneo alla vicenda, del senatore a vita Giulio Andreotti, dell'ex ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e del deputato del Pdl Marco Milanese. Un'opera di “selezione e compostaggio”, quella realizzata dall'edizione di domenica sera del Tg3, di rara abilità. Tanto per dire, il Tg1 delle venti di domenica sera, quello diretto da Minzolini, del coinvolgimento dell'Udc ne parla eccome. E questo nonostante il fatto che tanto a Saxa Rubra, la cittadella della Rai alla periferia nord della Capitale dove sono concentrati gli studi, quanto a Viale Mazzini, si vocifera di prove tecniche di “liason” fra Minzolini e Casini in vista dell'appuntamento del 6 dicembre, quando il giudice delle udienze preliminari, Francesco Patrone, dovrà stabilire se il direttore del Tg1 deve essere processato o no relativamente alla vicenda dei rimborsi spese. In quella occasione la Rai potrebbe costituirsi parte civile, chiedendo a Minzolini di auto-sospendersi dall'incarico. In assenza di un suo passo indietro sarebbe il consiglio di amministrazione della Rai a decidere e il voto di Rodolfo De Laurentis, indicato dal partito di Casini potrebbe essere determinante per il futuro di Minzolini. Il quale, come dimostrano le edizioni del Tg3 e del Tg1 di domenica sera, non nasconde affatto le notizie. A differenza della zarina Berlinguer. Evidentemente i richiami del presidente della Rai, Paolo Garimberti, al Tg3 – l'ex inviato di Repubblica aveva parlato di telegiornale “fazioso”, per la mancanza di “distinzione tra opinioni e notizie” - non sono serviti a molto.