Altro che agenti impreparati, a fare flop sono state le tv. E ora usate le immagini per arrestarli tutti
scontri in piazza, sconcerto in onda
“La trasparenza della diretta televisiva ha aiutato a stabilire la verità dei fatti nell'opinione pubblica ed è stata cruciale per far riconoscere, isolare e condannare le frange violente, stroncando sul nascere notizie false e strumentali che avrebbero reso ancora più virulenti gli scontri”. Enzo Letizia, segretario nazionale dell'Associazione funzionari Polizia, non è né uno sprovveduto né l'ultimo dei mohicani. Anzi, è uno di quei rappresentati sindacali delle forze di polizia che esterna sempre con misura e particolare attenzione. Ragioni sufficienti per prenderlo sul serio. Ma quando sostiene che “un'informazione oggettiva, cosciente e responsabile, insieme a forze di polizia equilibrate, sono una garanzia per la libertà di espressione e per la democrazia” ci destabilizza un po', facendo saltare i conti. Perché in piazza San Giovanni, teatro di una vera e propria battaglia fra terroristi di strada e uomini in divisa, non tutta l'informazione è stata oggettiva, cosciente e responsabile. Più di un'emittente - e il sottoscritto era nel bel mezzo della piazza a prendersi una bella dose di mazzate dai violenti con il casco in testa, a piangere tutte le lacrime possibili per i lacrimogeni, a respirare l'irrespirabile – ha faticato un bel po' prima di raggiungere un minimo di onestà intellettuale, ha zigzagato a lungo fra giustificazionismo e sconcerto per quanto stava avvenendo. Come se non volesse crederci, come se ciò che stavano vedendo gli inviati gli stesse rovinando il copione già scritto. Perché i veri “impreparati”, e questo è il nodo cruciale, non sono stati i vertici delle forze dell'ordine, accusati stucchevolmente dal Corriere della Sera con un articolo di Fiorenza Sarzanini pieno di livore per non essere stata ascoltata - “io l'avevo detto”, sembra voler dire fra le righe del pezzo -, ma i colleghi delle tv nazionali e un bel po' di firme della carta stampata. Ecco, questo è ciò che è mancato in piazza San Giovanni, l'informazione oggettiva. Poi, certo, siamo d'accordo con Letizia quando sostiene che la diretta tv ha permesso l'individuazione dei violenti. E a questo punto ci aspetteremmo l'uso della prova tv, come nel calcio: identificate i violenti e arrestateli. Ora, subito, e poi buttate via la chiave. In piazza San Giovanni, assieme al blindato dei carabinieri, è bruciata anche l'innocenza dell'informazione. “Se oggi contiamo solo feriti, tutto il merito va assegnato all'ottimo lavoro svolto dai vertici e dagli agenti delle Forze di Polizia che hanno saputo limitare al meglio i danni, dato il contesto di guerriglia urbana e la ben nota penuria di uomini e mezzi speciali”. Perché questa faccia della medaglia, nelle dirette tv, non è stata mostrata, come sottolinea il dirigente confederale, Antonio Scolletta, del Comparto Sicurezza Ugl, sottolineando come siano “in malafede” o ignorino “totalmente cosa significhi garantire l'ordine pubblico in simili circostanze tutti coloro che criticano l'operato delle Forze di Polizia, tra i quali va ricordato il numero ingente di feriti, di cui nessuno oggi si preoccupa. “Ciò che si può fare in una manifestazione come quella di ieri”, prosegue l'esponente dell'Ugl, “è solo limitare i danni, evitando soprattutto vittime, mentre si mettono necessariamente nel calcolo saccheggi e devastazioni, perché piccoli ma organizzati numeri di facinorosi e violenti si sono mossi contemporaneamente e su più fronti, facendosi vigliaccamente scudo della massa più numerosa dei manifestanti pacifici ed approfittando del vantaggio offerto dalla particolare morfologia del territorio come il centro storico di Roma”. "Questo era il massimo che potessero fare e lo hanno fatto egregiamente, grazie anche al fatto che la Polizia italiana è l'unica in Europa ad avere una Scuola di ordine pubblico”. Ma questo le tv oggettive, i giornaloni con la puzza sotto al naso non lo dicono. Forse perché è troppo facile. O è troppo difficile ammettere che la piazza non è mai una semplice “piazzata”, ma il brodo di coltura dei violenti. Ora, però, arrestateli tutti per favore. Anche a costo di rivedere quelle immagini mille volte. Nel frattempo il 18 saremo in piazza con il Sap. “I veri indignati siamo noi poliziotti. Indignati contro i delinquenti che hanno trasformato una protesta pacifica nell'ennesima mattanza contro le forze dell'ordine, contro i cittadini e contro una città che tutto il mondo ci invidia come Roma. Indignati anche contro il Governo che, appena due giorni fa, col ddl stabilità, ha tagliato altri 60 milioni di euro alla sicurezza, proprio sui capitoli di bilancio dedicati all'ordine pubblico e alle missioni”, dice Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, “oggi contiamo i feriti e siamo stufi di dover stilare ogni volta questo triste bilancio. Il 18 ottobre saremo noi ad essere pacificamente in piazza in tutte le cittàitaliane per una iniziativa senza precedenti: chiederemo un contributo ai cittadini per acquistare carburante per i nostri automezzi. Siamo costretti a farlo perché da qui a qualche tempo rischiamo di non essere più in grado di garantire la sicurezza dei cittadini. Al Governo, al di là di tante belle parole di solidarietà, chiediamo fatti. Fatti concreti”. Invece di dare i 10 euro a Sant'Oro dateli alle forze di Polizia...