E i compagni fanno fuori l'Annunziata
Lucia silurata da Ruffini
Lucia Annunziata si è dimessa dalla Rai. Nonostante le telefonate accorate del presidente Paolo Garimberti, impegnato ad Helsinki, e la lunga chiacchierata con il direttore generale, Lorenza Lei, la giornalista non farà più “In mezz'ora”. A farla fuori, però, non è stato un nuovo editto bulgaro o il conflitto d'interessi, ma una faida interna alla sinistra, che ora si straccia le vesti chiedendo a Lucia di fare un passo indietro, arrivando a sostenere che la Rai «è sempre più nel caos». Peccato che il caos sia tutto a sinistra, tanto che a difendere la giornalista sono i consiglieri della maggioranza, a partire da Antonio Verro, mai morbido con i teledivi cari all'opposizione. «Sono ammirevoli la chiarezza, la coerenza e la determinazione con le quali l'Annunziata porta avanti le proprie idee. Doti di una giornalista, da sempre apprezzata per la sua professionalità, che il servizio pubblico non dovrebbe lasciar andar via». Più chiaro di così... Addio alle armi Ad annunciare l'uscita da viale Mazzini, è la stessa giornalista precisando che si tratta di «dimissioni definitive» presentate personalmente al direttore generale. Per una che ha fatto il presidente del cda non è una cosa da poco. La Lei, da parte sua, ha già fatto sapere che porterà il caso in consiglio di amministrazione con il chiaro obiettivo di ricomporre la crisi. Non è detto che il dg non torni all'attacco con le nomine, prendendo la palla al balzo per riaprire il dibattito sulla gestione della terza rete della Rai da parte di Ruffini, diventata un problema anche a sinistra. La Annunziata si sarebbe dimessa dopo l'ennesimo scontro con il direttore di Rai Tre, Paolo Ruffini, organico alla linea dettata dall'opposizione e strutturalmente legato alla corrente veltroniana del partito «Il capo della rete», ha spiegato l'Annunziata, considerata vicina a Massimo D'Alema, «ha detto di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero». In quella circostanza la giornalista aveva attaccato pesantemente il direttore di Rai Tre, parlando di metodi «mafiosi». Qualche giorno prima c'era stato un altro episodio emblematico dello stato non proprio sereno negli ambienti Rai. Alla presentazione dei palinsesti autunnali, la Annunziata aveva abbandonato l'Auditorium Parco della Musica non appena si era accorta che nella brochure di Rai Tre, tra i programmi previsti, non c'era il suo, oltre ad altri. Ruffini si era subito preoccupato di chiarire si era giustificato parlando «disguido» nella messa a punto del testo della brochure. In realtà il direttore di Rai Tre non ha mai amato l'Annunziata, considerata poco organica alla linea “barricadera” della rete dove l'antiberlusconismo è il dogma e non una variabile. Ruffini, vero e proprio vietnamita della tv di sinistra, dopo il ritorno in sella grazie alla sentenza di un giudice, ha deciso di spostare il baricentro della rete verso posizioni più oltranziste, contando su Fabio Fazio e Serena Dandini. Solo la mancata riprogrammazione di “Vieni via con me” con Roberto Saviano, lo ha fatto ballare un po', vista l'assenza di sostegno da parte della sinistra. Il siluramento dell'Annunziata, in parte, ne una conseguenza. sfrattata da telekabul Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata l'ipotesi di spostare su di un'altra rete delle Rai, forse sul secondo canale, il programma dell'Annunziata. Qualcuno ha addirittura ipotizzato il giovedì sera, al posto di Annozero. Ruffini, pur di centrare l'obiettivo, avrebbe chiesto al Comitato editoriale (una sorta di “direttorio” che sovrintende alle tre reti e che è composto non solo dai direttori delle trei reti, ma anche dal vicedirettore generale responsabile dei palinsesti) di spostare ad un'altro canale il programma della Annunziata,in modo da riprendersi quello spazio.